La nuova metodologia di rilevazione delle audience online in Italia, Audiweb 2.0, solleva elementi di «potenziale criticità» che riguardano, in particolare, «l’utilizzo del dato Facebook» e «il tema della privacy». E’ quanto scrive l’AgCom, che ha reso noti i termini dell’istruttoria aperta nei confronti di Audiweb per accertare «che siano poste in essere tutte le attività necessarie ad assicurare l’attendibilità e la trasparenza del dato offerta al mercato».
Sotto la lente dell’Autorità presieduta da Marcello Cardani c’è in particolare l’utilizzo dei big data di Facebook per perfezionare i risultati della rilevazioni sull’audience, in particolare per l’attribuzione di genere ed età all’audience dei contenuti.
Quattro i punti che l'AgCom ha intenzione di approfondire maggiormente. Il primo riguarda il fatto che Facebook, nel suo ruolo di data provider della ricerca, non lascia controllare il proprio lavoro da un ente terzo. Nell'ambito della ricerca, sviluppata da Audiweb in collaborazione con Nielsen, una tecnologia denominata “redirect” fa in modo che i dati personali degli utenti e dei contenuti fruiti arrivino contestualmente sia a Nielsen che a Facebook. Ma quest'ultima, si legge nella delibera, «pur concorrendo in via di fatto alla produzione della metrica ufficiale del mercato digitale, non consente la piena verificabilità da parte di un soggetto terzo del compito svolto», anche in relazione al trattamento del «"traffico non umano"».
Il secondo punto alla base dell'istruttoria riguarda il rapporto tra Audiweb e Facebook, che si qualifica come una partnership commerciale. Ciò potrebbe comportare, secondo l’AgCom, il rischio di scelte non orientate «all’interesse dell’indagine e del mercato». Tanto più che, come evidenzia il terzo punto dell’indagine, Facebook «è iscritta ad Audiweb dal 2009 quale cliente utilizzatore dei dati e attualmente è al vaglio un eventuale passaggio al ruolo di publisher iscritto». Tale "doppio ruolo" potrebbe rappresentare, scrive l'Autorità, «un potenziale conflitto di interesse».
L’Autorità per le Comunicazioni vuole infine approfondire la natura della componente "single source" del panel di Nielsen e le modalità di reclutamento dei soggetti. Panel che, spiega l’AgCom, serve tra l’altro a «consentire una correzione statistica rispetto ai dati posseduti da Facebook e alle approssimazioni prodotte», acquisendo quindi ancora maggior rilevanza.
A questo punto, Audiweb ha due mesi di tempo, fatte salve le sospensioni per le richieste di informazioni e documenti, per chiarire con l'AgCom i vari punti del procedimento. «Siamo decisamente sereni e confidiamo di avere tutti gli elementi per rispondere ad Agcom», ha dichiarato a Italia Oggi Marco Muraglia, presidente Audiweb. «Si tratta di approfondire meglio ciò di cui già abbiamo informato l’autorità in questi mesi e di mostrare che la rilevazione rispetta le norme sulla protezione dei dati personali. Per quanto riguarda il ruolo di Facebook, credo che mostrando le modalità con cui abbiamo studiato la procedura, e anche grazie all’audit che abbiamo svolto con PwC, riusciremo a rispondere adeguatamente ai punti sollevati dall’Agcom».