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11/10/2019
di Simone Freddi

Arriva anche in Italia la Digital Tax, dal 1 gennaio 2020

Il Governo intende rendere operativa l’imposta del 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati, approvata a dicembre 2018

Cambia il nome - da web tax a “digital tax” - ma la sostanza è che la tassa sui ricavi delle società che operano in rete nel nostro Paese diventerà operativa dal prossimo 1 gennaio. Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha approfittato della riunione dell’Ecofin in Lussemburgo per annunciare la novità. "Come è noto l'Italia ha la digital tax, noi la faremo entrare in vigore dal primo gennaio, è uno dei componenti della manovra", ha detto Gualtieri al termine dell'incontro tra i ministri dell’Economia degli stati comunitari. La misura "c'era ma non operativa", ha ricordato Gualtieri. Approvata in Finanziaria dal primo Governo Conte, la web tax sarebbe dovuta entrare in vigore l'estate scorsa ma di fatto i decreti attuativi non sono mai arrivati. Un ostacolo che ora il Governo vuole aggirare attraverso una tassa digitale in "autoliquidazione", sul modello di quella già introdotta in Francia. La nuova norma sarà inserita nel decreto fiscale o nella Legge di Bilancio. Tra scatti in avanti e rinvii, il negoziato sulla tassa procede sia sui tavoli dell’OCSE che in sede europea, ma l’Italia vuole giocare d’anticipo. L'idea sembrerebbe quella di modificarla qualora si concretizzasse un accordo internazionale. Gualtieri ha infatti precisato che "non vogliamo solo la digital tax italiana ma vogliamo che sia collocata dentro una misura definita sul piano internazionale". Così come approvata, la web tax o “digital tax” è un’imposta del 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati. Il prelievo si applica alle aziende con ricavi “ovunque realizzati” non inferiori a 750 milioni euro e ricavi derivanti da servizi digitali, realizzati nel territorio dello Stato, non inferiori a 5,5 milioni. Il gettito stimato per le casse dello stato era stato fissato a a 150 milioni per il primo anno, per poi stabilizzarsi nell’ordine dei 600 milioni. Tra le voci che maggiormente si sono levate a favore dell'introduzione di una tassazione sui ricavi delle società internazionali che operano sul digital c'è quella di IAB Italia, l'Associazione presieduta da Carlo Noseda che dedica si allo sviluppo della comunicazione pubblicitaria online.

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