L’intelligenza artificiale fa sempre più breccia tra i grandi gruppi editoriale internazionali. Dopo gli accordi sottoscritti con Time, Financial Times, Axel Springer, Le Monde, Prisa e Vox Media, OpenAI, la società controllata da Microsoft e fondata da Sam Altman, ha ora raggiunto un’intesa con Condé Nast che permetterà a ChatGPT e al motore di ricerca SearchGPT di accedere ai contenuti di testate come Vogue, The New Yorker, Condé Nast Traveler, GQ, Architectural Digest, Vanity Fair, Wired e Bon Appétit. Il tutto per poter arricchire il proprio bagaglio di conoscenze ai fini della generazione automatica di risposte e contenuti.
“Come tutti sappiamo, l’intelligenza artificiale generativa sta cambiando rapidamente il modo in cui il pubblico trova le informazioni”, ha commentato Roger Lynch, ceo di Condé Nast. “È dunque fondamentale incontrare i lettori laddove si trovano e abbracciare le nuove tecnologie, garantendo allo stesso tempo un’attribuzione e un compenso adeguati per lo sfruttamento della nostra proprietà intellettuale. Questa è esattamente la natura dell’accordo che abbiamo stretto con OpenAI. Nell’ultimo decennio”, ha proseguito il manager, “le notizie e i media digitali hanno dovuto affrontare sfide impegnative poiché molte aziende tecnologiche hanno eroso la capacità degli editori di monetizzare i contenuti, più recentemente con la search. La nostra partnership con OpenAI inizia a recuperare parte di tali entrate, permettendoci di continuare a proteggere e investire nel nostro giornalismo e nelle nostre attività creative”.
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“Con l’introduzione del nostro prototipo di motore di ricerca SearchGPT, stiamo testando nuove funzioni che rendono la ricerca di informazioni e fonti di contenuti affidabili più rapida e intuitiva”, spiega OpenAI. “Stiamo combinando i nostri modelli conversazionali con informazioni dal web per darti risposte rapide e tempestive con fonti chiare e pertinent”. SearchGPT, precisa la società, offrirà collegamenti diretti alle notizie, “consentendo agli utenti di esplorare facilmente contenuti più approfonditi direttamente dalla fonte. In futuro prevediamo di integrare il meglio di queste funzioni direttamente in ChatGPT”.