È il video, ma soprattutto il video su mobile, il formato su cui il mercato sta accendendo i riflettori. Una soluzione che agli alti livelli di engagement del video, aggiunge la capillarità del mobile.
Una combinazione vincente che anche secondo Luca Formicola, Amministratore Delegato di PayClick, offre «un’occasione da non perdere», anche per chi ha un core business a performance come l’agenzia parte di Cerved Group, che si prepara a lanciare un nuovo format video.
Luca, quali sono secondo lei i trend emergenti in ambito video? Come PayClick li integra con la propria offerta?
Il video advertising, associato a un altro grande trend, il mobile, ci offre un'importante opportunità: inviare un messaggio pubblicitario con elevati livelli di engagement, che può essere visto ovunque, in qualsiasi momento. È un’occasione che non vogliamo assolutamente perdere, per questo stiamo per introdurre un nuovo formato: un widget video (web e mobile), visibile per l’utente solo se venduto, erogato con limiti di frequenza per rispettare la policy della non invasività.
Inoltre, stiamo investendo nel rafforzamento della unit Ricerca e Sviluppo per analizzare e sviluppare soluzioni innovative già presenti in altri mercati. In termini più generali, gli investimenti pubblicitari convergeranno sempre di più sul video e l’evoluzione di quest’ultimo sarà rappresentata da una sempre maggiore interattività. I video, inoltre, saranno creati sempre più ad hoc per l’online, sia in termini di formato, sia in termini di creatività. Per troppo tempo sono state applicate al web vecchie logiche pubblicitarie, magari tipiche della tv.
Resta però vivo un tema su cui PayClick risulta alquanto sensibile: l’eccessiva invasività dei formati...
I formati troppo invasivi rappresentano sicuramente un elemento di disturbo per gli utenti, del tutto contrari ai nuovi trend del digital advertising e sempre più lontani dai meccanismi tipici dell’interruption marketing. Anche i formati troppo piccoli, però, rappresentano un problema, perché offrono un’esperienza totalmente negativa.
Offrire un messaggio pubblicitario perfettamente visualizzabile da qualsiasi dispositivo è importantissimo, ma la più grande sfida è offrire un messaggio pubblicitario affine agli interessi dell’utente. Le campagne devono essere indirizzate solo ed esclusivamente a profili in target, utenti realmente interessati al prodotto/servizio pubblicizzato. In quest’ottica abbiamo avviato un’importante collaborazione con nugg.ad, la più grande piattaforma europea in grado di sviluppare target group, data management evoluto per la brand advertising.
Come ha chiuso PayClick il primo semestre?
Continuiamo a crescere. Abbiamo, infatti, chiuso i primi sei mesi con un fatturato di oltre 4 milioni di euro, registrando una crescita a doppia cifra rispetto allo stesso periodo del 2015. Ad aprile, poi, il 70% delle quote di ClickAdv srl, titolare della sigla PayClick, sono state acquisite da Cerved Group Spa, un’operazione molto importante per il futuro dell’azienda.
Anche a fronte di questo passaggio societario, siete al lavoro su qualche novità che è possibile anticipare?
Le sinergie con Cerved stanno iniziando a ingranare, soprattutto a favore di una sempre più precisa profilazione delle campagne. Non ci sbilanciamo, ma stiamo sviluppando prodotti basati su dati soprattutto per il mondo B2B. L’idea è quella di creare un prodotto unico sul mercato che nasce dalla fusione di PayClick, leader nel digital marketing, e Cerved, il primo information provider italiano.