Un'immagine dello spot "Pesca" di Esselunga
Pochi spot in tempi recenti hanno colpito l’opinione pubblica come il nuovo spot di Esselunga “Pesca”, firmato dall’agenzia newyorkese Small, che vede protagonista la figlia di una coppia separata. Nel film, girato a Milano dal regista francese Rudi Rosenberg e prodotto da Indiana Production, la bambina è al supermercato con la mamma e sceglie con cura una pesca da acquistare, che poi donerà al papà dicendogli che si tratta di un dono dalla mamma, lasciando trasparire il desiderio di far riavvicinare i genitori.
Senza dubbio è una rappresentazione diversa dalla classica famiglia unita intorno a un tavolo, l’emblematica “famiglia Barilla” del celebre spot del 1988, che si è rivelata (forse oltre le attese dell’azienda), decisamente divisiva. C’è chi si è commosso guardando il gesto di una bambina che vorrebbe far tornare l’amore tra i genitori, e chi accusa la compagnia di banalizzare la situazione, stigmatizzando le famiglie separate e facendo sembrare necessariamente drammatica una scelta che a volte coincide con una liberazione.
Non è d’accordo con quest’ultima rappresentazione Elisabetta Scala, Vicepresidente del Moige, Movimento Italiano Genitori, e Responsabile dell’Osservatorio Media del Moige, che ogni anno pubblica una guida online in cui analizza e valuta i prodotti tv e web in ottica family friendly. “Questo spot - afferma -. non criminalizza né banalizza la sofferenza di chi ha avuto una separazione, ma esprime quello che con ogni probabilità è il desiderio della maggior parte dei figli di coppie separate: vedere mamma e papà tornare insieme e ritrovare amore ed armonia. Questa pubblicità rappresenta i sentimenti di una parte significativa di minori coinvolti in una separazione”.
“Brava Esselunga che ha voluto rappresentare un sentimento concreto di tanti minori”, continua Elisabetta Scala. “Non trovo nulla di offensivo in questo linguaggio creativo nei confronti di chi vive una separazione. Senza demonizzare le coppie che affrontano il delicato momento della separazione, lo spot offre una lettura, un desiderio di ricomposizione, che certo non esprime interamente ogni sfaccettatura di un momento così delicato e controverso. I sentimenti non si censurano, ben vengano tutte le espressioni libere che possano esserci da parte dei minori verso i loro genitori, che possono anche aiutare i genitori a comprendere e ad accogliere il vissuto emotivo dei figli per guidarli ed aiutarli in questo passaggio difficile dal punto di vista psicologico e affettivo”.