La spesa pubblicitaria su TV Connesse cresce nel mondo: raggiungerà 26 miliardi di dollari nel 2023
Lo riporta una ricerca di WARC, evidenziando però un rallentamento nella corsa del mezzo
La spesa pubblicitaria su TV Connesse cresce a livello mondiale, anche se a un ritmo che sta progressivamente rallentando. Gli investimenti sul mezzo toccheranno i 26 miliardi di dollari quest’anno, secondo quanto stima il Global Advertising Trends report di WARC, con un tasso di crescita tre volte più basso del retail media, a parità di sviluppo del mezzo.
Secondo quanto riporta la ricerca, il motivo del rallentamento del trend di crescita sarebbe dovuto al fatto che "il mercato è frammentato, e gli investimenti CTV sono per lo più estratti da budget [tv] esistenti – spiega Alex Brownsell, Head of Content, WARC Media -. Dovrebbe essere fatto più lavoro per aiutare la CTV a realizzare il proprio pieno potenziale e assicurare che i proprietari di media siano capaci di attirare soldi da oltre i confini del mercato televisivo".
Tra le principali evidenze dello studio, l’aumento del pubblico della CTV, grazie a un’offerta di piattaforme sempre più ampia. E il fatto che il mezzo sia particolarmente usato dalle generazioni più giovani permette ai proprietari di media di diversisficare le loro fonti di ricavi pubblicitari e ai brand di raggiungere audience altrimenti difficili da attrarre.
Quanto all’andamento della spesa adv, le stime di WARC sono promettenti. Quest’anno il report contempla il raggiungimento della cifra di 26 miliardi di dollari a livello mondiale, in crescita del 13,2% sul 2022, e per i prossimi 5 anni la previsione è di una crescita media annuale (CAGR) del 10,4%.
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In ogni caso, i proprietari di piattaforme di CTV sono in competizione per budget già televisivi, non per ottenere quote provenienti da canali digitali come i social, o da nuovi mezzi come i retail media. E questo contribuisce a limitare il potenziale di crescita del mezzo.
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Il panorama della CTV, tra l’altro, appare molto frammentato, tra fornitori tecnologici ed editori di contenuti. Il che pone delle sfide ai brand, prima fra tutte quella di misurare le performance pubblicitarie. Le aziende, mette in guardia WARC, devono anche considerare alcune limitazioni tipiche della CTV: come la cosiddetta subscription fatigue, ossia la voglia del pubblico di risparmiare sulle offerte di streaming, cancellando abbonamenti o comunque limitandosi a poche sottoscrizioni.