21/02/2022
di Alessandra La Rosa

Quest’anno in fumo nel mondo 68 miliardi di dollari a causa dell’ad fraud

Una cifra in netta crescita rispetto ai 59 miliardi del 2021. I dati di uno studio internazionale

Photo by Jp Valery on Unsplash

Se ne parla forse un po’ meno di qualche anno fa, ma quello dell’ad fraud è un problema che è ancora più diffuso che mai nel mercato della pubblicità digitale, e che sta crescendo con l’aumentare delle inventory su tv connesse.


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Lo conferma una nuova ricerca internazionale, secondo cui a causa delle inventory pubblicitarie fraudolente quest’anno si arriveranno a perdere 68 miliardi di dollari di spesa pubblicitaria a livello mondiale. Una cifra in netta crescita rispetto ai 59 miliardi del 2021.

Lo studio, condotto dalla società di ricerca Juniper Research, ha individuato i sei Paesi in cui l’impatto delle frodi pubblicitarie è più forte, quelli su cui si concentrerà il 60% della perdita complessiva di spesa adv. Eccoli, in ordine di incisività sul dato complessivo:

  1. USA
  2. Giappone
  3. Cina
  4. Sud Corea
  5. UK
L’Italia per fortuna non è tra questi. Nel nostro Paese il tasso di ad fraud, rispetto ad altri, è relativamente basso. Secondo uno studio di Integral Ad Science, a metà dello scorso anno in Italia i tassi di frode pubblicitaria nel display e video su mobile web erano rispettivamente dello 0,3% e 0,2%. Per quanto riguarda l’ambiente desktop la percentuale era dello 0,7% nel formato display e dello 0,6% in quello video.

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