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26/07/2024
di Francesco Leone

Agcom stipula l’equo compenso per Gedi da Microsoft: 780mila dollari per il biennio 2021-2022

Decisione esemplare e prima nel suo genere quella dell’Autorità, che applica la direttiva copyright europea e definisce criteri di calcolo dettagliati

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Microsoft dovrà versare 780mila dollari a Gedi Gruppo Editoriale per l’utilizzo delle sue pubblicazioni giornalistiche sul motore di ricerca Bing durante il biennio 2021-2022. Questo quanto deliberato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) che ha preso questa decisione, la prima del suo genere, nel contesto del nuovo regolamento che recepisce la direttiva copyright europea.

Agcom ha stabilito l’equo compenso basandosi su vari criteri dettagliati nel regolamento. Tra questi, i ricavi pubblicitari del colosso di Redmond derivanti dall’utilizzo delle pubblicazioni di Gedi, sottraendo i ricavi attribuibili al traffico di reindirizzamento generato verso il sito di Gedi.


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L’Autorità ha applicato un’aliquota fino al 70% sulla base di calcolo, considerando diversi fattori come il numero di consultazioni online, l’importanza dell’editore nel mercato, l’audience online, il numero di giornalisti impiegati da Gedi secondo contratti collettivi nazionali, i costi sostenuti per investimenti tecnologici da entrambe le parti, l’adesione a codici di autoregolamentazione e la storicità della testata.

La decisione di Agcom è anche una risposta alla sentenza del Consiglio di Stato, che ha ribaltato la sospensione del regolamento sull’equo compenso da parte del Tar, consolidando la posizione degli editori italiani nella loro battaglia per un compenso giusto. Il pagamento di 780mila dollari da parte di Microsoft a Gedi non solo rappresenta un risarcimento per l’uso dei contenuti, ma stabilisce anche un importante precedente per future negoziazioni tra editori e piattaforme digitali.

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