I digital publisher e la sfida della Conversational AI: i consigli di Evolution Group
L'amministratore delegato Marco Lenoci: «Crescita molto solida nel 2022, ora focus su innovazione tecnologica e internazionalizzazione»
L’impatto sugli editori digitali dell’intelligenza artificiale conversazionale applicata al mondo della search, alla luce dei progetti avviati di recente da Microsoft su Bing con ChatGPT e da Google con il suo Bard. È questo uno dei temi affrontati da Marco Lenoci, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Evolution Group, nell’intervista video rilasciata ad Engage (la potete vedere cliccando sul frame qui sopra), un’occasione per fare il punto anche sui risultati ottenuti dalla tech company attiva nei settori editoriale e pubblicitario nel 2022 e sui piani di sviluppo programmati per il 2023.
«Sicuramente la creazione di contenuti attraverso la Conversational AI non è di per sé una buona notizia per i digital publisher», spiega Lenoci. «Detto questo, a nostro parere il modello di business della search in parte evolverà ma allo stesso tempo continuerà a seguire le logiche che ne hanno decretato il successo sino ad oggi, con un ruolo centrale giocato sempre da quei contenuti di valore provenienti da fonti credibili. Guardando al futuro, gli editori dunque dovranno puntare semmai di più sulla qualità del lavoro giornalistico, un elemento determinante per la crescita del traffico da motore di ricerca così come da altri fonti di referral».
Sul fronte tecnologico, “Evolution Group sta investendo ad ogni modo per attrezzarsi in questo ambito con soluzioni sempre più automatizzate, così come continua ad essere in prima fila nella messa a punto di soluzioni chiavi in mano e a prova di cookies per gli editori».
Chiuso il 2022 «con una crescita molto solida nonostante il contesto critico a causa della guerra russo-ucraina e della conseguente frenata degli investimenti pubblicitari» (qui i dati del primo semestre), nel nuovo anno Evolution Group intende da un lato continuare ad aumentare il numero degli editori clienti (tra gli ultimi acquisiti, il gruppo Techdream) e dall'altro accelerare i piani di internazionalizzazione, «dopo aver dato vita in meno di un anno ad un portafoglio di circa 35 editori in Spagna, aprendo un secondo ufficio estero in Franca ed un terzo in un mercato ancora in via definizione».