Nonostante un calo di ricavi dal 15,8% a 744 milioni di euro, Mondadori ha chiuso il 2020 con marginalità in crescita e con un utile netto di Gruppo pari a 4,5 milioni di euro, grazie principalmente alla resilienza del settore del libro, alla tenuta del media digitale e a efficaci politiche di contenimento dei costi.
Se da un lato a seguito della strategia di ristrutturazione messa in atto dal 2013 in poi, il gruppo di Segrate oggi realizza gran parte dei propri ricavi e il 90% dei propri margini nell’area del libro, per quanto riguarda l’area media nel 2020 è continuata la crescita dell’importanza delle attività digitali, che hanno consentito di mantenere una marginalità positiva nonostante l’inevitabile contrazione del mercato pubblicitario.
Più nel dettaglio, per l’area media il 2020 si è chiuso con entrate a 197,6 milioni di euro (-23% rispetto a 256,6 milioni di euro del 2019; -17,5% al netto delle testate cedute a fine 2019) e un margine operativo (Ebitda Adjusted) di 7,9 milioni di euro. La sensibile contrazione dei ricavi è stata attutita da efficaci misure di contenimento dei costi operativi, che hanno consentito di limitarne l’impatto negativo sulla redditività, e dal risultato delle attività digitali, che hanno generato una marginalità superiore al 2019 (Ebitda adjusted in crescita da 7 milioni di euro a 7,2 milioni di euro, con una marginalità superiore al 20%).
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La raccolta pubblicitaria, depurata dalle discontinuità di perimetro, è complessivamente scesa del 23% a 54,5 milioni di euro, ma il digitale segna +0,3% nell’intero anno e a +21% nel quarto trimestre. Nel 2020 l’incidenza dei ricavi digital sul totale dei ricavi pubblicitari si attesta al 57% (dal 42% del 2019).
Nel presentare i dati, l’a.d. Ernesto Mauri ha sottolineato come i risultati di gruppo siano «nettamente superiori alle previsioni», e ha sottolineato la solidità di una strategia che ha portato Mondadori a realizzare «il 97% della propria redditività in business sani come il libro e il digitale».
Coerentemente con questa stategia, nel 2021 il Gruppo Mondadori intende proseguire nell’opera di consolidamento della propria leadership nell’area Libri - sia nel segmento dell’editoria scolastica sia Trade, aumentandone la rilevanza e l’incidenza sul complesso delle attività del Gruppo - e di completamento delle proprie competenze e offerta in ambito digitale.
Il gruppo si attende di tornare a una crescita dei ricavi - in proporzione di low-single digit - e una sostanziale stabilità della redditività operativa, mentre il risultato netto è atteso in forte crescita. La solidità finanziaria maturata dal gruppo consente di ritenere che nel corso dell’esercizio 2021 il gruppo possa perseguire in maniera convinta e attiva eventuali opportunità di acquisizione, in particolare nell'area del media digitale. Dopo la recente acquisizione di Hej, Mondadori, come ha spiegato Antonio Porro, che da aprile subenterà ad Ernesto Mauri al timone della compagnia di Segrate, continua «a tenere alta l’attenzione sia nell’area dei social media sia in quella della tecnologia».
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«Stiamo esaminando possibili acquisizioni per rafforzarci nei vertical in cui già operiamo con successo, cercando di svilupparli ulteriormente in ambito social media, e pensiamo di poter chiudere qualcosa già entro la fine del 2021», ha detto Porro. «Non si tratta comunque di operazione "trasformazionali": dopo la grande operazione di incorporazione di Banzai, la nostra strategia si è focalizzata sull'acquisizione di realtà dalle dimensioni più contenute come AdKaora e Hej! che potessero completare la nostra offerta dandole valore aggiunto, ed è questa la strategia che vogliamo continuare a percorrere».