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17/05/2024
di Annalisa Pomponio

Metaverso, l'impatto sull'economia italiana può valere tra i 18,8 e i 25,7 miliardi di euro entro il 2029

Da quando l’intelligenza artificiale è diventata il vero trend tecnologico su cui investire, il metaverso sembra aver perso attrattiva. Ma è davvero così o ha ancora del potenziale? La risposta in uno studio commissionato da Meta al Politecnico di Milano

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Da quando l’intelligenza artificiale è diventata il vero trend tecnologico su cui investire, il metaverso sembra aver perso attrattiva. Ma è davvero così o ha ancora del potenziale? 

Secondo un’analisi del Politecnico di Milano tra 5 anni l’impatto delle tecnologie immersive sull’economia italiana potrebbe essere notevole: tra i 18,8 e i 25,7 miliardi di euro, pari allo 0,8%/1,09% del PIL.

Questo è il quadro che emerge dallo studio accademico realizzato dal Politecnico di Milano, scelto da Meta per analizzare il peso economico e il valore sociale delle tecnologie immersive e l’impatto sulle persone, sulla società e sull'economia italiana. 

Le tecnologie immersive sono le nuove frontiere dell’innovazione perché possono plasmare significativamente la crescita futura e guidare investimenti strategici in vari settori dell’economia italiana, offrendo nuove opportunità nel campo dell'apprendimento e dello sviluppo di competenze digitali e portando alla creazione di nuovi posti di lavoro.  

Secondo il professor Giuliano Noci, ordinario di strategy e marketing del Politecnico di Milano e direttore scientifico dello studio, l'impatto del metaverso sul Prodotto Interno Lordo italiano dipenderà da due fattori chiave: lo sviluppo delle infrastrutture e una progressiva evoluzione del quadro normativo vigente: “le tecnologie immersive possiedono il potenziale di influenzare significativamente il comportamento umano e l'intera società, facilitando notevolmente l'interazione e la collaborazione tra gli individui. Tali tecnologie stanno guadagnando crescente popolarità grazie alla loro immediata utilità, alle motivazioni che spingono alla loro adozione e alla loro facilità di impiego, rendendole accessibili a un ampio pubblico. In Italia, l'utilizzo di queste tecnologie in settori strategici quali l'automotive e la moda dimostra il loro potenziale nel modificare i processi aziendali e nel migliorare l'esperienza degli utenti” ha spiegato il professor Noci. 

Sfide e opportunità 

Lo sviluppo delle tecnologie immersive pone le basi per la crescita dell'economia italiana attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro e l’aumento della domanda di competenze digitali sostenute dallo sviluppo di programmi di formazione. Un miglioramento sostanziale delle digital skill consentirebbe, infatti, all’Italia di risalire nelle classifiche dell’indice DESI (Digital Economy and Society Index). Oggi, infatti, solo il 46% della popolazione italiana mostra di avere almeno competenze digitali di base, rispetto a una media UE del 54%. 

“Ci troviamo di fronte a un’opportunità significativa: la tecnologia si muove rapidamente e abbiamo la possibilità di accompagnarne lo sviluppo responsabile, collaborando con aziende grandi e piccole, università e istituzioni. L’impatto effettivo di queste tecnologie sul PIL italiano, infatti, dipenderà molto dalla capacità di sviluppare competenze, un ecosistema d’impresa dinamico e da un quadro normativo che promuova innovazione e progresso”, ha dichiarato Angelo Mazzetti, Responsabile Affari Istituzionali di Meta in Italia. 

Per poter raggiungere questi risultati, è necessario che queste tecnologie diventino parte integrante della vita quotidiana delle persone. Perché ciò avvenga, occorre superare una serie di barriere sia a livello psicologico che funzionale. Sul fronte psicologico, bisogna affrontare le sfide legate ai cambiamenti culturali e alle modifiche nelle routine lavorative che ogni innovazione comporta, mentre sul fronte funzionale quelle relative alla possibilità di utilizzo delle tecnologie immersive, al costo di acquisto dei dispositivi AR/VR e ai timori relativi alla privacy.  

Sul fronte business, invece, le imprese stanno già implementando soluzioni AR/VR, specialmente nei comparti della moda, dei media e dell'intrattenimento che rappresentano oltre la metà delle iniziative nel metaverso. I brand stanno, infatti, investendo in queste tecnologie per attività di marketing, presentazione prodotti e nuovi canali di distribuzione, con l’obiettivo di riposizionarsi e di trovare nuove forme di ingaggio. 

Tuttavia, l'utilizzo di AR/VR nel settore Business-to-Consumer è più basso rispetto all’ambito Business-to-Business, in cui IT & Tech, Telco, Healthcare, Automotive ed Energy sono stati identificati come i settori più attivi. In questi ambiti il metaverso è utilizzato per una serie di applicazioni, tra cui l'ottimizzazione dei processi, la formazione e lo sviluppo di prodotti. Ad esempio, nel settore Healthcare, emergono alcune applicazioni di tecnologie immersive per supportare lo svolgimento di operazioni chirurgiche, oltre alla formazione del personale medico.

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