Smart ha un nuovo Country Lead: si tratta di Federico Troiani, ex Business Development Manager Demand della società di ad tech.
In Smart dal 2016, prima un passato in Zodiak Advertising, Troiani sarà la nuova guida della società per il mercato italiano, prendendo il posto di Andrea Ceccoli uscito qualche mese fa (e ora Publisher Director di Outbrain). Il suo compito sarà quello di consolidare la presenza di Smart sul mercato nazionale, rafforzando il fronte publisher - tradizionalmente ambito d'elezione della piattaforma - e contribuendo a costruire relazioni stabili anche con gli advertiser.
La sua nomina si inserisce in un generale riassetto del team di Smart in Italia, che dopo l'uscita di Ceccoli ha visto una serie di nuovi ingressi e promozioni interne. Oltre a Troiani, anche Antonello Iannone, prima Technical Account Manager, è stato promosso al ruolo di Head of Service: un incarico di ampio respiro, che vedrà il manager fare per i clienti italiani non solo da punto di riferimento tecnico ma anche da tramite per i trend e le novità internazionali. Nella squadra sono anche entrati Rafaella Emsenhuber col ruolo di Key Account Manager, incarico per cui rappresenterà il primo contatto degli editori con la società, e Marco Millunzi che - basato a Madrid - si occuperà della parte di supporto come Technical Support Specialist.
E nuove nomine sono ancora nell'aria, in particolare per il ruolo di Business Development Manager Demand fino ad ora ricoperto da Troiani e che dovrà essere affidato a una nuova figura. «Per ora sto continuando a ricoprirlo io ad interim - ci ha spiegato Troiani -, ma nel quarto trimestre contiamo di avviare una specifica ricerca. Il nostro obiettivo è di iniziare il 2020 con un team completo».
Con questo riassetto a livello di organico si apre dunque un nuovo corso per la società in Italia, che il Country Lead sottolinea comunque essere «all'insegna della continuità, dati i positivi risultati maturati fino ad ora». Smart «ha chiuso il 2018 in positivo, con una crescita del 20%, e per quest'anno ci siamo posti un ulteriore incremento del 40%. Un obiettivo ambizioso, che contiamo di poter raggiungere grazie a rilasci tecnologici che consentiranno a Smart di aprirsi nuove porte nel mercato ad tech. Attualmente, tenendo conto della stagionalità, siamo abbastanza in linea con quanto prefissato».
Oltre allo strumento Deal+, una soluzione che consente alle aziende di avere un nuovo tipo di accesso scalabile alle inventory di editori premium, e ai publisher di attirare più inserzionisti, la società punta a giocare il suo sviluppo futuro soprattutto sul fronte SSP, con un forte focus sull'header bidding: «Stiamo lavorando per aumentare la nostra integrazione con sempre più piattaforme, sia lato client che lato server», ci spiega Troiani, sottolineando che oggi Smart è una società molto orientata al Programmatic: «Il nostro business viene per l'80% dalla SSP, e per il restante 20% dall'ad server».
Un'offerta in crescita, pure sempre legata a un posizionamento preciso: «Puntiamo sulla trasparenza in tutti gli aspetti del business, dal billing, ai dati, alla reportistica, ai contratti, ed a porci come una valida alternativa agli OTT che operano attraverso black box. Il nostro rapporto coi clienti è all'insegna del "value optimization path", ossia del porci come partner tecnologici capaci di accompagnare verso il raggiungimento delle audience senza sacrificare la trasparenza sull'altare della performance».