Francesco Tomasi, Matteo Zambon e Roberto Guiotto
Obiettivi di crescita ambiziosi per Tag Manager Italia, la società di consulenza e formazione specializzata nel tracciamento e nella misurazione di siti web, ecommerce e campagne di marketing digitale.
Il progetto imprenditoriale di Tag Manager Italia nasce inizialmente come blog divulgativo su iniziativa di In Risalto, agenzia di marketing e comunicazione specializzata nel digital advertising, per condividere con le comunità del web la grande passione che Matteo Zambon ha sempre manifestato nei confronti del mondo dei dati e in particolare di Google Tag Manager (lo strumento di Google per il tracciamento dei dati provenienti dal web basato su Tag, ossia su frammenti di codice), di cui è stato uno dei primi beta tester ufficiali in Italia (è autore anche del libro “Google Tag Manager per chi inizia”).
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Nel 2015 Roberto Guiotto e Francesco Tomasi, i due soci fondatori di In Risalto, danno vita insieme a Zambon ad una società a se stante, Tag Manager Italia appunto. «Nel giro di pochi mesi abbiamo deciso di puntare tutto sul business dei dati e di concentrare dunque gli investimenti su Tag Manager Italia», spiega ad Engage Roberto Guiotto. «Una scelta che oggi può sembrare semplice da prendere, considerando l’importanza che l’analisi dei dati riveste nell’attuale scenario economico, ma che allora è stata di certo rischiosa e coraggiosa. L’evoluzione del mercato ci ha però, e per fortuna, dato ragione».
L'Api proprietaria Tag Chef
Uno dei fiori all’occhiello dell’offerta della società è Tag Chef, una soluzione software proprietaria sviluppata da Matteo Zambon anche grazie al contributo della community di sviluppatori di Tag Manager Italia. «Tag Chef è un’Api che ci permette di ampliare le potenzialità di Google Tag Manager di gestire più siti web da un’unica interfaccia, e di sfruttare il machine learning a fini predittivi, per capire in anticipo come si comporteranno gli utenti».
Tag Manager Italia «è oggi riconosciuta da esperti del settore ed addetti ai lavori come il centro di competenza italiano di riferimento per Google Tag Manager», prosegue Guiotto. «Inoltre, è uno dei centri di eccellenza internazionali per lo studio e l’implementazione della digital analytics, a livello strategico con competenze in data strategy, modelli di misurazione e data model, a livello operativo attraverso l’utilizzo di piattaforme come Google Universal Analytics e Google Analytics 4». La società non si occupa infatti solo di Tag Management ma di digital analytics a 360 gradi. «In questo modo offriamo alle aziende una mole di insight molto ricca sul comportamenti degli utenti, informazioni che possono poi essere attivate a fini marketing per campagne di conversione alle vendite».
Le tre business unit e il giro d'affari di Tag Manager Italia
Ad occuparsi degli investimenti sui nuovi software è lo staff di una delle tre business unit di Tag Manager Italia, “Ricerca e Sviluppo”. «Le altre due sono “Consulenza” e “Formazione”. La prima affianca brand e aziende nell’impementazione di strategie di digital analytics e nella soluzione di criticità legate alla qualità e al tracciamento dei dati. “Formazione” offre ai professionisti del web e alle aziende opportunità di apprendimento dell’utilizzo strategico e pratico della digital analytics». Un’attività, quella formativa, tra altro sempre più importante, «perché in Italia una delle figure professionali che manca di più all’appello è proprio quella dei digital analytics».
Tag Manager Italia si avvia a chiudere il 2022 «con un fatturato di oltre 1 milione di euro, il doppio rispetto al risultato del 2021, un numero di clienti aumentato del 60% e con un team di una ventina tra dipendenti e collaboratori anch’esso in continua crescita. Continuiamo dunque ad investire nel prodotto e nelle persone, con la previsione nel 2023 di aumentare l’organico del 20%».
Partendo da questi numeri, la società sta lavorando alla messa a punto del nuovo piano industriale «che sarà di durata quinquennale, ma esprimerà una visione aspirazionale di quello che Tag Manager Italia intende diventare tra 20 anni».