È iniziato all’insegna delle novità di prodotto il nuovo anno di Captify, multinazionale di search intelligence presente nel nostro Paese dal 2019. Nelson Gregory Francesca, Sales Director Italy, le spiega più nel dettaglio in questa intervista a Engage, oltre a inquadrare l’impegno della società nel campo dei dati e della sostenibilità, un tema sempre più centrale anche nel settore dell’advertising.
Partiamo dalle novità di quest’anno, come si sta muovendo Captify?
A gennaio abbiamo annunciato il roll out della nostra soluzione Ctv Search Intelligence. Si tratta di uno strumento che si configura quale naturale evoluzione della strategia di prodotto di Captify e anche in questo caso non ci limitiamo a una classica erogazione attraverso canali o socio-demo, ma siamo in grado di profilare il consumatore sfruttando i dati di ricerca on-site, intercettando il reale intento dell’utente e creare audience ad hoc (così come già accade per la nostra tecnologia per pubblicità web video e display). La risposta del mercato è stata di grande interesse, sia grazie all’unicità di tale soluzione e sia per venire incontro a una domanda di fruizione dei contenuti Ctv in notevole aumento. In generale, nei prossimi mesi lavoreremo per portare la forza e l’unicità dei dati di Captify su altri media. Ci saranno novità importanti.
La capacità di offrire insight evoluti rappresenta un elemento distintivo dell’offerta di Captify. Quali sono i plus che siete in grado di offrire ad agenzie e brand?
Internet è un mondo che viaggia ad altissima velocità e nel settore pubblicitario la capacità di accedere e attivare dati in tempo reale può rappresentare un enorme vantaggio competitivo. Grazie ai dati che raccogliamo, siamo in grado di monitorare il comportamento dei consumatori. Ci piace dire che la ricerca non mente perché le persone non cercano di apparire migliori quando scrivono una query.
Grazie ai nostri dati in tempo reale, possiamo definire i profili, gli intenti e gli interessi dei consumatori di una categoria merceologica o di servizio, possiamo osservarne le tendenze, i cambiamenti nei comportamenti e in sintesi definire le persone che un marchio deve raggiungere per soddisfare i suoi obiettivi.
Anche la misurazione è una componente importante di Captify, offriamo alcuni insight come il Search Uplift che quantifica l'efficienza di un'attivazione in relazione ai comportamenti di ricerca e spesso realizziamo report ad hoc sui consumatori, i loro comportamenti di ricerca e le tendenze dell’ambito di studio.
Puoi farci un esempio di attivazione di questi insight per una campagna?
Certo. Sappiamo bene che in un cluster automotive generico troviamo chi è interessato a una macchina nuova, chi all’usato, chi desidera un motore benzina o ibrido, o chi una citycar e chi un Suv. Da qui ne consegue un’enorme dispersione di impressions.
La nostra piattaforma proprietaria Sense ci permette di creare un’audience ad hoc per ogni campagna, inserendo al suo interno le parole relative alla specifica comunicazione partendo dalla keyword del brand, alla tipologia di prodotto, a quelle dei competitor (quindi la possibilità di intercettare le ricerche sui brand concorrenti). La nostra tecnologia inoltre è in grado di descrivere l'audience di interesse, identificando le ricerche correlate, i profili e i momenti della vita in cui si trovano tali utenti.
A livello di mercato, quali sono i settori più frizzanti e con cui collaborate maggiormente?
Sono diverse le categorie merceologiche e di servizio con cui collaboriamo. Dal nostro punto di vista osserviamo una ripresa degli investimenti del comparto automotive, dopo il rallentamento avvenuto a causa delle difficoltà a reperire le materie prime, come i componenti elettronici. Inoltre, lavoriamo molto anche con elettronica, sport & hobby, retail e tech.
Captify è impegnata per promuovere la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente anche nel mondo virtuale. Ci puoi raccontare di più?
In Captify abbiamo scelto un partner globale - Cedara - con cui andiamo a misurare le nostre emissioni Scope 1, 2 e 3. Stiamo inoltre sviluppando attivamente un prodotto media green e sostenibile e stiamo valutando in quali altri ambiti possiamo ridurre le emissioni di carbonio all'interno della nostra azienda.
Il digital advertising è un ecosistema con un’elevata quota di emissioni Scope 3 (cioè quell'ambito che include tutte le emissioni indirette che vengono generate dalla catena del valore di un’azienda). Noi ci impegnamo molto affinché vi possa essere un’industry più green e la buona notizia è che nella nostra rete di partner e fornitori ci sono altri che stanno facendo passi simili nella stessa direzione. Comprendere il nostro impatto e impegnarci a ridurlo e compensarlo è il modo migliore per dare slancio al nostro settore.
È un tema che ci vede sempre più impegnati e che sarà sempre più centrale nel determinare la spesa pubblicitaria dei brand. A tal proposito, a breve annunceremo una partnership globale che ci permetterà di tracciare l’impatto ambientale delle campagne pubblicitarie dei nostri clienti.