Fanplayr punta in alto. Completato il suo piano di espansione internazionale, la società punta a “essere il behavioral data hub all'interno delle infrastrutture tecnologiche delle migliori compagnie italiane e internazionali”, spiega a Engage Enrico Quaroni, VP Global Sales di Fanplayr.
I prossimi step di sviluppo della company, inoltre, spingono tanto sull’Italia (headquarter europeo della società) che non solo dallo scorso marzo ha un nuovo Country Manager, individuato nella persona di Walter Rapino, ma anche un team in continua espansione.
Enrico, dallo scorso marzo Fanplayr ha un nuovo Country Manager per l’Italia. Che ruolo gioca l’intero team “tricolore” nell’ecosistema Fanplayr?
«Il nostro Country Manager, Walter Rapino, è un veterano di Fanplayr. Walter, infatti, ha iniziato a lavorare con noi nel 2015 contribuendo in maniera decisiva alla crescita della compagnia, partendo come stagista fino a ricoprire il ruolo più alto nella branch italiana. Walter, e il team italiano in generale, ricoprono un ruolo fondamentale per lo sviluppo della compagnia, essendo Milano l'headquarter europeo di Fanplayr, e questo è sicuramente un motivo di vanto per noi, ma anche fonte di una maggiore responsabilità. Le sfide, come per tutti, negli ultimi anni non sono certo mancate, ma è stato per me motivo di grande ispirazione vedere la resilienza, la forza d'animo e l'energia che tutta la squadra italiana ha messo in campo per continuare a far crescere la nostra compagnia entro i nostri confini e in Europa. Nel corso di questo mese abbiamo assunto quattro persone nuove in Italia e questo è sicuramente un segnale molto incoraggiante».
Quali sono ora gli obiettivi per il prossimo futuro?
«Gli obiettivi per quest'anno sono quelli di aumentare il numero dei nostri clienti enterprise e di posizionare la nostra tecnologia come il cuore pulsante di tutte le organizzazioni che desiderano valorizzare a pieno la ricchezza generata dai dati comportamentali dei loro utenti. Fanplayr vuole essere il behavioral data hub all'interno delle infrastrutture tecnologiche delle migliori compagnie italiane e internazionali. Oggi, grazie a più di dieci anni di esperienza e, avendo servito i più importanti brand a livello globale, siamo pronti ad inserirci come soluzione all'interno di ogni strategia basata sui dati, come esperti nel verticale dei dati comportamentali e siamo pronti a integrarci con tutte le infrastrutture tecnologiche più importanti».
Come procede il piano di espansione internazionale annunciato a inizio anno? Quali saranno i prossimi step di sviluppo?
«L'espansione internazionale si è compiuta come da programma. Abbiamo oggi un team di prima classe in UK, con a capo della branch Andy Mcnab, leggenda del mercato martech inglese che ci sta aiutando a portare a bordo brand importanti. Negli ultimi mesi del 2021 abbiamo anche lanciato le operazioni nel mercato spagnolo, mettendo la nostra base a Madrid con Juan Sevillano Zabala, ex country manager di Rocket Fuel Spagna e figura di riferimento per il mondo digitale iberico. I prossimi step saranno quelli di puntare sulla formazione degli operatori del mercato italiano offrendo la possibilità di utilizzare la nostra tecnologia in self-service.
Cosa si intende per gestione self-service di Fanplayr?
«Il nostro obiettivo è di espandere l’utilizzo della nostra tecnologia in self-service, permettendo ai brand di gestire in maniera autonoma tutto la piattaforma di Fanplayr. Fanplayr offre un portale user friendly che consente di configurare campagne e di accedere ad approfonditi insights delle stesse, oltre che dati riguardanti le performance generali del sito. Inoltre, permette la configurazione di tutte le attività di messaging. Infine, è possibile eseguire il design delle creatività direttamente dalla piattaforma, con un'interfaccia semplice che non richiede uno sviluppatore o la conoscenza di html. Per farne un utilizzo completo e per sfruttare tutte le sue potenzialità, sono necessari dei corsi di formazione. È già presente un’ampia documentazione in merito alla nostra tecnologia, ma Fanplayr è disponibile a fare dei corsi di formazione ai propri clienti che vogliano attivare la tecnologia in modalità self-service. Al termine di questi corsi, viene rilasciata ai brand che hanno frequentato il corso con successo una certificazione all’utilizzo con un badge Fanplayr».
Intanto, però, il mercato fa i conti anche con l’abbandono dei cookie di terza parte e con le sempre più stringenti e necessarie regolamentazioni a tutela della privacy degli utenti. Secondo te a che punto siamo e cosa si dovrebbe ancora fare?
«Oggi ci troviamo in una sorta di limbo abbastanza difficile da interpretare. Da una parte gli operatori del nostro settore stanno valutando e testando soluzioni che possano far fronte a questi cambiamenti (in teoria imminenti), dall'altra non sembra esserci un livello di adozione troppo alto di nuove tecnologie per far fronte al tanto temuto cookiegeddon. Nell'aria c'è sicuramente tanta voglia di spostare questa rivoluzione un po' più in là nel tempo. Tuttavia, l'onda del cambiamento è in corso, anche se si sta muovendo ancora lentamente».
Qual è per Fanplayr la soluzione più giusta e replicabile in scala per ristabilire i giusti equilibri tra la necessità di dati di qualità e il rispetto della privacy degli utenti?
«Le soluzioni presenti nel mercato sono molteplici e ognuna offre diversi livelli di efficienza e di efficacia. Per poter affrontare al meglio un futuro senza cookie, Fanplayr ha sviluppato la soluzione Fanplayr PrivacyID che consente ai marketer e agli advertiser di sfruttare la nostra tecnologia brevettata di segmentazione e di enhanced user identification per poter sopperire al meglio alla futura mancanza di dati di terza parte (su base cookie). Questa tecnologia, con un'unica integrazione server to server, permetterà di continuare a riconoscere gli utenti sfruttando solo dati di prima parte e rimanendo completamente compliant con tutte le normative in materia di GDPR. In aggiunta, ogni fornitore di terza parte del sito potrà beneficiare della tecnologia Fanplayr PrivacyID, ricevendo un codice univoco, che non viola in alcun modo le normative vigenti, ma bensì gli consentirà offrire agli utenti del sito stesso un messaggio e un'esperienza di comunicazione personalizzata. In pratica, con una e una sola integrazione server to server si potranno servire molteplici partner e tecnologie mantenendo un livello di funzionalità elevato per la maggior parte delle soluzioni di marketing storicamente utilizzate dagli advertiser».