Kiko Milano incrementa gli investimenti pubblicitari, aumenta in particolare la spesa per le pianificazioni digitali e si appesta a tornare in televisione con la campagna di Natale.
Con l’arrivo ai vertici dell’azienda di Cristina Scocchia, il brand di cosmetica ha avviato da un anno un piano di rilancio imperniato su tre punti. «Innanzitutto, abbiamo diversificato i nostri prodotti con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di un target, quello delle donne Millennials, che è molto più variegato di quanto in genere si pensi, come ha messo in luce una ricerca che abbiamo commissionato a Kantar», spiega la manager, intervistata a Milano a margine del 7° Forum WPP-Ambrosetti. «Quindi, abbiamo deciso di puntare sui mercati del Medio Oriente e dell’Asia. E, in ultimo, di sviluppare il nostro business sempre di giù attraverso i canali ecommerce, non solo quelli proprietari ma anche i principali marketplace del mercato».
Per quanto riguarda quest’ultimo fronte, l’obiettivo dell’azienda del gruppo Percassi è di passare dall’attuale 4% di vendite generate dal commercio elettronico «ad almeno il 10% entro la fine del 2020». La spesa pubblicitaria dell’azienda «è aumentata quest’anno del 15%. Investiamo sempre di più, ovvero il 40% del budget, sulle piattaforme digitali e sui social puntando in particolare sull’influencer marketing».
Domenica prossima, in vista del Natale, andrà in televisione la campagna pubblicitaria “New Sparkling Holiday”, un progetto di comunicazione creato internamente. La prima parte del progetto di comunicazione porta la firma del creativo Ciro Falavigna e del suo team. La pianificazione di Vizeum, centro media a livello globale di Kiko, coinvolge, oltre alla tv, digital, social, stampa e out of home. La seconda parte partirà più avanti e sarà basata in prevalenza su una campagna di influencer realizzata con il contributo dei Morelli Bros. L'azienda attualmente non lavora con una singola agenzia pubblicitaria sul fronte creativo ma seleziona i partner progetto per progetto.
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Kiko ha chiuso il 2017 con un fatturato di 610 milioni di euro e, nel primo semestre del 2018, ha registrato una crescita del 2,2%. L’Italia vale il 34% dei ricavi ma questa quota, a seguito del piano di sviluppo internazionale messo in atto dal gruppo, è destinata a diminuire negli anni.