Open Fiber: sono sette le agenzie in gara per la creatività delle nuove campagne pubblicitarie
La società ha invitato Yes I Am, in carica dal 2018, H2H, Parallelozero, Leagas Delaney, SocialCom, 3Ways e SuperHumans. Il media è confermato a Mindshare
Sono sette le società coinvolte nella gara avviata da Open Fiber per la scelta dell’agenzia che si occuperà delle sue prossime campagne pubblicitarie.
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Open Fiber, nata alla fine del 2016 per la realizzazione di un’infrastruttura di rete a banda ultralarga in fibra ottica Fiber To The Home, ha infatti definito la lista delle società coinvolte nel pitch selezionando agenzie con cui ci sono stati già dei rapporti lavorativi o scelte dopo uno scouting interno.
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La lista è chiusa, visto il termine della gara fissato entro il mese di febbraio, ed è composta da Yes I Am, la società che si occupa delle campagne di Open Fiber dal 2018 (dopo essersi imposta in un analogo procedimento di gara), H2H, Parallelozero, Leagas Delaney, SocialCom, 3Ways e SuperHumans.
Ad occuparsi del processo di gara in Open Fiber sono Antonella Mandarano, Responsabile Brand Strategy e Media, ed Andrea Colucci, Responsabile Relazioni con i media e Comunicazione.
L’incarico riguarda la realizzazione di campagne above the line e below the line, sia per quanto riguarda la comunicazione esterna sia per quella interna.
Il centro media rimane invece Mindshare.
Digital, stampa, affissione e cinema sono i media su cui ha puntato sino ad oggi la società per la pianificazione delle proprie attività pubblicitarie. Nel 2020 Open Fiber ha avuto 3 momenti importanti di comunicazione, che l’hanno vista protagonista di campagne realizzate per raccontare i benefici e le caratteristiche della propria rete.
Un ventaglio di mezzi da cui è assente la televisione, una scelta che sarà confermata anche nei prossimi mesi.
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Open Fiber è partecipata da Cassa depositi Equity al 50%, mentre a dicembre Enel, che deteneva sino ad allora una quota analoga, ha iniziato un percorso per cedere la sua partecipazione (tra il 40 e 50% del capitale) al fondo infrastrutturale australiano Macquarie per un controvalore che oscilla tra 2,12 e 2,65 miliardi di euro.