Un’onda verde chiamata BYD: come nasce una pubblicità che rompe gli schemi
Eventi spettacolari, creator marketing e media mix integrato: Daniele De Leonardis racconta la strategia a monte del lancio della Dolphin Surf
BYD è senza dubbio tra brand del momento nel panorama automotive. Con una crescita costante e un approccio fortemente orientato all’elettrico, il colosso cinese sta ridefinendo gli equilibri del mercato italiano grazie a una proposta tecnologicamente avanzata, accessibile e supportata da una strategia di distribuzione e comunicazione ambiziosa.
Il lancio del modello Dolphin – e della sua evoluzione Dolphin Surf – rappresenta un tassello chiave di questa espansione: un’autocompatta, 100% elettrica, pensata per il contesto urbano e per intercettare un pubblico giovane e sensibile alla sostenibilità. Abbiamo intervistato Daniele De Leonardis, Marketing Director per l’Italia e Digital Marketing Director per l’Europa di BYD, per approfondire la strategia di comunicazione del brand, i risultati ottenuti e i prossimi sviluppi.
Il lancio della Dolphin Surf è stato accompagnato da un piano di comunicazione ampio e articolato. Ce ne racconta le linee guida principali?
Certo. Abbiamo strutturato il lancio in tre fasi distinte: pre-lancio, lancio e post-lancio, tutte costruite attorno a un concetto creativo forte e distintivo – quello dell’onda verde. Non si tratta solo di un richiamo alla sostenibilità, ma di una metafora che racconta un vero cambiamento di paradigma: di stile, di tecnologia e di comportamento.
In fase di teasing abbiamo lavorato su stampa e TikTok, coinvolgendo 50 creator per alimentare l’attesa in modo nativo e coinvolgente. Il momento centrale è stato l’evento di lancio a Roma, un’esperienza immersiva con 50 vetture in parata, 100 giornalisti e uno spettacolo con 1000 droni. A seguire, è partita la campagna TV, con formati speciali in occasione di momenti di grande visibilità come il Mondiale per Club, affiancata da attivazioni outdoor non convenzionali, come il battello brandizzato sui Navigli o il product placement nello show “The Cage”.
Quali risultati avete ottenuto da queste attività?
I risultati sono andati ben oltre le aspettative. Siamo arrivati al primo posto tra i trending topic di TikTok, con oltre 26 milioni di visualizzazioni solo attraverso la nostra branded mission. Abbiamo stimolato la produzione di contenuti da parte di più di 1000 utenti, generando un forte coinvolgimento organico. A livello media, abbiamo ottenuto oltre 400 articoli e un AVE superiore a 2,5 milioni di euro. Le ricerche Google per il brand BYD sono quintuplicate, un segnale molto concreto di crescita in termini di awareness. E sul fronte commerciale, le campagne hanno generato un flusso significativo di lead qualificati verso i nostri concessionari, grazie a un lavoro sinergico tra advertising, eventi ed effort digitali.
Avete già in cantiere nuovi progetti pubblicitari per i prossimi mesi?
Assolutamente sì. La Dolphin Surf è un modello strategico per il brand e continueremo a investire in comunicazione per mantenerne alta l’attenzione. Stiamo sviluppando nuovi contenuti creativi per dare continuità al concept dell’onda verde, con un focus particolare sui social, per alimentare il dialogo con la community. In parallelo, stiamo pianificando campagne territoriali e formati speciali, sempre in linea con il nostro approccio non convenzionale.
La particolarità di BYD è che operiamo in modo altamente verticale. Questo significa che tendiamo a internalizzare l’intero processo, dalla creatività alla gestione media. Abbiamo team creativi interni nelle sedi nazionali ed europee, e collaboriamo direttamente con gli editori per la distribuzione dei contenuti. È un modello atipico, ma che ci consente grande coerenza, rapidità e controllo su ogni fase della comunicazione.
Qual è l’entità del vostro investimento pubblicitario e come viene determinato?
Va ricordato che BYD, pur essendo un colosso globale, in Europa e in Italia si muove ancora con un approccio da start-up. Il nostro modello di business si basa sul CPU – Cost Per Unit: ogni investimento viene rapportato alle unità vendute. Per esempio, in Italia abbiamo recentemente superato l’1,4% di quota di mercato, un dato ancora in crescita. Nonostante volumi inizialmente contenuti, siamo riusciti a realizzare un piano di comunicazione con risultati eccezionali in rapporto al budget disponibile. Un moltiplicatore davvero efficace.
Che ruolo gioca il digital nella vostra strategia di comunicazione?
Il digital è centrale. Ci serve sia per costruire awareness sia per generare conversione. TikTok, ad esempio, ci ha permesso di dialogare con un target giovane e creare engagement nativo, mentre le attività di digital advertising – come search, retargeting e lead generation – ci aiutano a intercettare un pubblico più maturo e a indirizzarlo verso i nostri concessionari. Lavoriamo su tutti i touchpoint in modo integrato, mantenendo sempre coerenza creativa. In termini di investimento, il digital rappresenta una fetta importante del nostro budget media, coerente con il nostro target e con l’obiettivo di essere rilevanti nel panorama contemporaneo.