E' nata la nuova Audiradio. A destra il presidente Antonio Martusciello
E’ nata la nuova Audiradio: lunedì sera i rappresentanti degli editori radiofonici (uniti nella nuova società ERA, nata come evoluzione di TER) e quelli del settore pubblicitario (UPA e UNA) si sono incontrati in uno studio notarile milanese per siglare l’atto costitutivo del nuovo JIC (Joint Industree Committee) che dal 2025 si occuperà di rilevare i dati d’ascolto del mezzo e fornirli al mercato.
È stato, dunque, raggiunto l’obiettivo per cui si lavorava dal 2011, l’anno in cui la prima esperienza di Audiradio si era bruscamente conclusa tra le polemiche, lasciando il settore senza una indagine sugli ascolti partecipata da tutti i soggetti del mercato. Tale vuoto era stato in parte coperto dal 2017 dall’indagine realizzata da TER, realizzata però dai soli editori senza la partecipazione di aziende e centri media.
La nuova Audiradio è una “svolta storica” per il settore radiofonico
Di “svolta storica” parla infatti il comunicato che ufficializza la nascita della società, in cui si sottolinea il superamento della struttura di MOC ("Media Owner Contract", la ricerca di TER realizzata solo dagli editori appunto, ndr) “ormai totalmente inadeguata dinanzi al processo di convergenza multimediale favorito dalla digitalizzazione dell’intera filiera dei contenuti”, per approdare alla forma societaria del JIC “indicata dall’Agcom come più adeguata alla gestione delle ricerche finalizzate al mercato pubblicitario”, tale da assicurare la massima rappresentatività del settore nel rispetto di condizioni eque e non discriminatorie.
Tale orientamento si riflette nella struttura del capitale della nuova società, detenuto al 50% dagli editori attraverso ERA, che esprime anche la metà dei 36 consiglieri. Il resto del capitale e dei consiglieri è diviso in parti eguali tra i rappresentanti delle aziende investitrici (UPA) e delle agenzie (UNA).
La presidenza della nuova Audiradio è affidata a Antonio Martusciello, dirigente d’azienda ed ex parlamentare di Forza Italia, tra le varie cose in passato anche commissario dell’AgCom, l’autorità che ha sostenuto con forza la rinascita di Audiradio anche nella prospettiva di allinearne l’attività ad Auditel e Audicom in una logica di total audience.
Tradizione, innovazione e tempi stretti: il delicato compito del nuovo JIC
La nuova Audiradio, insomma, sarà chiamata a guidare un progetto di rilevazione che dovrà garantire per il prossimo anno una nuova ricerca metodologica nella rilevazione degli ascolti radiofonici, capace di “garantire quel delicato equilibrio tra la necessità di dare continuità alla currency e l’esigenza di adottare una metodologia che prenda atto dell’irreversibile processo di digitalizzazione dei media e dei conseguenti cambiamenti strutturali che si stanno determinando nei comportamenti di consumo e nelle modalità di fruizione dei contenuti multimediali”, si legge nella nota stampa.
Il focus ora quindi si sposta sulla metodologia di ricerca. Come si evince dal testo del comunicato, quasi certamente la nuova Audiradio adotterà un sistema ibrido, basato su una combinazione di rilevazioni tradizionali (interviste a campione, probabilmente con il metodo CATI) e strumenti elettronici, magari prendendo a riferimento l’esperienza del sistema SDK (Software Development Kit) di Nielsen, già impiegato da Audicom (l’ex Audiweb ora fusa con Audipress) per rilevare la fruizione dei contenuti indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.
C’è però da considerare anche che i tempi sono stretti: la “vecchia” indagine TER sarà infatti prodotta ancora solo per quest’anno. Non si può quindi escludere che la nuova Audiradio opti per un approccio "pragmatico" in una prima fase, e più “evolutivo” nel medio termine, anche nella prospettiva di quel progressivo allineamento metodologico con Audicomm e Auditel auspicato dall’AgCom. La questione sarà presto sul tavolo, appena costituito il Comitato Tecnico.