Vortice di scambi anche oggi per il titolo Mediaset, dopo aver chiuso ieri la giornata segnando una crescita del 31%, la miglior performance da quando la società è quotata. Con 83 milioni di azioni scambiate è passato di mano oggi il 7% del capitale sociale, anche se i titolo poi ha chiuso con un rialzo "solo" dell'1% a 3,62 euro. Vivendi è salita così al 20% del capitale del gruppo di Cologno dopo aver reso pubblica lunedì la sua intenzione di entrare nel capitale dei Mediaset e di volerne diventare in breve tempo il secondo socio industriale.
"L'acquisto di azioni Mediaset - ha commentato Silvio Berlusconi in una nota - da parte di Vivendi, non concordato preventivamente con Fininvest, non può essere considerato altro che un'operazione ostile. Quanto a noi, Per questo abbiamo aumentato la nostra partecipazione e continueremo a farlo nei limiti consentiti dalle leggi. Vivendi ha avuto l'opportunità, con l'accordo strategico firmato nello scorso aprile, di avviare con Mediaset una collaborazione che si preannunciava proficua per entrambi i gruppi. Purtroppo, questo accordo è stato disconosciuto da Vivendi nei modi e con le conseguenze anche giudiziarie che sono note. Non è certo questo il miglior biglietto da visita che Vivendi possa esibire nel riproporsi come azionista industriale della società".
Nella partita è intervenuto anche Carlo Calenda, l'appena riconfermato ministro dello Sviluppo Economico. Il governo italiano ha "assoluto rispetto per le regole di mercato", ma "non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani, sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia", ha detto il ministro.
Il balzo Mediaset si è quasi sgonfiato in chiusura e il titolo chiude in rialzo dell'1% a 3,62 euro. Con 83 milioni di azioni scambiate, è passato di mano oggi il 7% del capitale socialeFininvest si era già mossa ieri sia sul fronte legale sia sul mercato. La società di via Paleocapa ha presentato infatti alla Procura della Repubblica di Milano, e per conoscenza alla Consob, una denuncia per manipolazione del mercato nei confronti di Vivendi, con un atto predisposto dall'avvocato Niccolò Ghedini, lo storico legale di Silvio Berlusconi. La Procura ha aperto un fascicolo per manipolazione del mercato ad ora contro ignoti. Consob ha invece avviato accertamenti preliminari su Mediaset, come avviene in automatico ognivolta che un titolo quotato subisce forti oscillazioni, ma un'istruttoria vera e propria non sarebbe ancora stata aperta.
Fininvest, che alla vigilia dell’attacco di Vivendi risultava in possesso del 34,7% di Mediaset, ha quindi fatto sapere che tra azioni e diritti prenotati per oggi, la sua quota è salita al 39,77% dei diritti di voto (azioni proprie escluse) acquistando azioni pari al 3,5% dell’intero capitale sociale. La quota di Fininvest sull’intero capitale sociale è ora pari al 38,26%. Sino alla fine dell'anno Fininvest potrà però ora agire poco sul mercato, dal momento che ha già acquistato il 5%. Salire ancora farebbe infatti scattare l’obbligo di un'Opa.
"Sarà dura, ma ci difenderemo”, avrebbe detto il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri, incontrando alcune redazioni del gruppo per gli auguri di fine anno. “Non sarà facile”, anche perché “le aziende francesi tendono alla cannibalizzazione”. Mediaset, ha aggiunto Confalonieri, dovrà abituarsi non solo a guardare alla “concorrenza esterna”, ma anche alla “concorrenza interna”. Sarà necessario guardarsi da quello che “succede nei corridoi”.
Ora resta da capire quali sono le reali intenzioni di Bolloré. Posizionarsi come socio industriale di peso e costringere così al tavolo i vertici della società di Cologno. O puntare direttamente al controllo di Mediaset, senza dunque avviare alcuna trattativa. Vivendi è già socio e azionista di maggioranza in Italia di Telecom Italia, con il 24,19% delle quote.