La velocità e la diffusione globale del Coronavirus hanno portato ad un enorme cambiamento nel comportamento delle persone, che operano con nuovi schemi non più prevedibili. Lo testimoniano in primis diverse e nuove modalità di lavoro, come lo smart working: non molto tempo fa a lavorare da casa in Italia era il 2% dei dipendenti italiani, oggi questa percentuale è in netta ed esponenziale crescita, coinvolgendo anche chi si occupa, a vario titolo, delle dinamiche del mondo pubblicitario. Parola d’ordine anche per i brand è “flessibilità”.
In che modo il mondo dell’advertising si adatta alle mutate esigenze mondo COVID-19 dei clienti?
In tempi così infausti come quelli che stanno avvenendo a seguito dell’emergenza sanitaria, la scelta verso la quale tendere è ottimizzare gli investimenti per
resistere alla tempesta. I brand possono davvero fare la differenza, offrendo una visione positiva e trainante nelle variate abitudini dei consumatori. È questo il consiglio di VA Consulting, società che offre consulenza alle aziende nell'ambito dell'ottimizzazione degli investimenti di marketing. «In questo contesto - spiega il Ceo
Alessandro Arbitrio - il
must have è massimizzare l'efficienza delle operazioni di marketing e comunicazione, valutando nel modo più adeguato gli investimenti e i canali da utilizzare. Le gare e la selezione delle agenzie creative, le produzioni di spot televisivi e gli shooting, gli eventi e le campagne stampa sono state cancellati o posticipati. Questo però non preclude che si possano trovare delle
nuove opportunità per comunicare attraverso i canali digitali». La transizione verso
alternative virtuali è già evidente: l'
esplosione dei consumi digitali (dalla produttività alle chat) con punte in ambito news e video anche del +50% e
l’exploit dell’e-commerce che, rispetto allo scorso anno, aumenta anche del 20% a parità di bacino, ne sono la prova. Sempre più società mettono a disposizione i propri servizi attraverso app e tool digitali, che consentono l’operatività dei sistemi e la sicurezza di clienti e dipendenti. «La storia dimostra che
i brand hanno la capacità di superare situazioni difficili - continua il manager -. Alcuni marchi hanno affrontato con coraggio i momenti di crisi attraverso innovazione, relazione con i clienti, modelli di prezzi alternativi e trasparenza nelle comunicazioni, mentre molti dei loro concorrenti hanno smesso di comunicare o sono rimasti fedeli ai vecchi modelli di business senza investire nella relazione con i consumatori e perdendone cosi la fiducia».
Tagliare il budget per alcune realtà in questo momento potrebbe essere controproducente, ottimizzarlo o riallocarlo invece potrebbe fare la differenza in ottica futura. «Il nostro ruolo oggi di production advisory & cost control, è ancor di più quello di supportare i nostri clienti, fornendo loro i giusti strumenti per contenere i costi, aiutandoli ad emergere e ad adattarsi in un così difficile e infausto periodo di cambiamento», conclude Alessandro Arbitrio.