«La pubblicità è valore, sparge adrenalina nell’economia, anticipa le tendenze, funge da stimolo per oltre 300 miliardi di euro, il 20% del PIL». Con queste parole Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di UPA, ha aperto i lavori di “UPA24 Evoluzione”, l’evento annuale dell’organismo degli utenti pubblicitari. Nella sua relazione di fine mandato, dopo 17 anni (al suo posto arriva Marco Travaglia, il presidente e ceo di Nestlé Italia), il patron della Valsoia ha rimarcato il valore intrinseco della comunicazione pubblicitaria per l’intero settore produttivo dell’economia italiana, sottolineando come «senza investimenti adeguati qualunque buona idea di prodotto o di servizio faticherà a decollare».
Sassoli ha voluto anche ricordare come gli investimenti advertising svolgano un ruolo centrale nel sostegno al settore dei media, «la pubblicità è infatti terreno fertile per il pluralismo», ha detto rimarcando poi l’importanza del valore delle fonti, dell’editoria e della stampa per informarsi e capire, «soprattutto quando sono autorevoli. Per questa ragione UPA non hai mai smesso di promuovere l’informazione di qualità come presidio culturale e di democrazia compiuta. Dobbiamo continuare a sostenere l’informazione professionale, accurata e responsabile».
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Sassoli ha quindi citato la rivoluzione copernicana in cui viviamo, quella dell'I-life, l’egocentrismo fluido della I-generation a cui oggi si aggiunge l’avvento dell’Intelligenza Artificiale che accelererà ulteriormente il cambiamento. Un contesto in cui “è necessario coniugare metodo e creatività facendo emergere le marche dalla confusione in modo semplice, utilizzando concetti rilevanti nella vita delle persone, ovvero ricercando l’ovvio, l’intuitivo, il lampante, evitando complessità e confusione, perché il marketing è una battaglia di percezioni prima ancora che di prodotti».
Le tre priorità per la pubblicità
Per quanto riguarda il futuro della pubblicità, Sassoli ha poi indicato tre priorità: «È importante che il presidio culturale non si limiti al passaggio dall’analogico al digitale, ma abbracci tutte le dimensioni dell’innovazione, dai nuovi device alle reti domestiche, dagli smartphone ai mondi oramai contigui del gaming, dell’e-commerce e del retail media e dell’Intelliegan Artificiale».
Inoltre, «è fondamentale continuare ad apprendere la lezione dalla relazione con l’utente, cittadino, consumatore, nella sua nuova dimensione individuale e sociale, permeata dall’universalità di Google, dalla pervasività relazionale di Instagram e TikTok, dalla promessa di I-life di Apple. Facendo attenzione a non perdere obiettività confondendo le nostre visioni con la realtà, il nostro ego col nostro lavoro. Dobbiamo, oggi più che mai, metterci in ascolto delle persone, senza pregiudizi». In ultimo, «è più che mai necessario prendere consapevolezza che app, video e software sono la continuazione della battaglia dei contenuti con altri mezzi e che solo con l’elaborazione di nuovi modelli di intrattenimento si potrà competere nel nuovo scenario digitale».
Dal palco di UPA24 Andrea Riffeser Monti, Presidente della Fieg, ha spiegato che «i giornali si stanno adattando ai mutamenti in atto nell’informazione: nelle loro versioni, su tutte le piattaforme, hanno qualità peculiari e difficilmente rimpiazzabili, e sono utili alle imprese per raccontare, testimoniare, verificare tutto quello che c’è dietro e dentro i prodotti. L’innovazione, la perseveranza, la sostenibilità, la carta stampata e i siti di informazione, che contano ormai 38,2 milioni di utenti unici al mese, le possono raccontare in profondità e con un sigillo di qualità e veridicità che molti non hanno».
Anne-Laure Giret, responsabile dello sviluppo A.I. Business per Google Cloud nel Sud Europa, ha quindi fatto il punto sull’approccio di Mountain View all'intelligenza artificiale, «al nostro piano di sviluppo di nuovi prodotti e servizi a beneficio delle persone, delle aziende e della società nel suo insieme».
Annamaria Testa, pubblicitaria e consulente in comunicazione, ha rimarcato come «la questione non è se la pubblicità cambierà, ma quanto radicalmente lo farà. Oggi la sfida va oltre l'utilizzo dei big data e riguarda piuttosto la produzione di contenuti distintivi per qualità e valore. Le aziende devono adottare un approccio creativo che coinvolga prodotti, processi, servizi e comunicazione, intesa come parte strutturale dell’offerta».
In conclusione Giuseppe Lavazza, presidente Luigi Lavazza spa, hai sottolineato che «per un gruppo globale come Lavazza, le sfide comunicative attuali non riguardano solo l'evoluzione dei mezzi di comunicazione, ma soprattutto il nostro posizionamento strategico sui mercati internazionali. Lavazza ha sempre precorso i tempi nel campo della comunicazione in Italia e oggi, più che mai, vogliamo rafforzare i nostri valori attraverso l’advertising. Il nostro obiettivo è raggiungere pubblici sempre più vasti e globali, condividendo con loro l'essenza della nostra marca».