Disney+ entra anche nel nostro Paese nell’arena della pubblicità. Dal 1 novembre infatti gli utenti italiani hanno accesso al nuovo piano “Standard con pubblicità” che, a un costo di 5,99 euro al mese, dà ai nuovi abbonati (ma anche a chi è già abbonato e vorrà cambiare piano al termine del periodo di fatturazione) la possibilità di accedere ai contenuti della piattaforma a un prezzo ridotto, a fronte dell’esposizione ad un certo numero di annunci.
A raccogliere la pubblicità su Disney+ nel nostro Paese sarà un team interno alla Walt Disney Company Italia.
La novità "rappresenta un traguardo significativo per Disney+ in Italia, in quanto offre ai clienti la flessibilità di scegliere un piano che si adatti alle loro esigenze e al loro budget" ha dichiarato Francesco Magini, VP Disney+ DTC. "Disney+ offre agli inserzionisti l’opportunità di collaborare con la nostra piattaforma di streaming, con i nostri amati brand e un'eccezionale gamma di film e serie. La risposta dei nostri clienti e delle agenzie è stata estremamente positiva, a dimostrazione della qualità dei nostri contenuti e del forte legame che i nostri brand condividono con il pubblico di tutto il mondo".
La nuova offerta di Disney+ vede il nuovo piano affiancato a due offerte senza pubblicità (Standard, in linea con prezzo attuale di 8,99 euro mensili, e Premium a 11,90 euro al mese). Di seguito una tabella riassuntiva delle caratteristiche dei nuovi piani Disney+:
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STRATEGIA GLOBALE
Il lancio dei nuovi piani di abbonamento di Disney+ in Italia è il linea con la strategia di Disney di diversificare i ricavi della piattaforma, come già avviene negli Stati Uniti, dove il piano con pubblicità ha poco meno di un anno ma è già diventato popolare quanto la versione senza pubblicità. Da marzo a settembre 2023, la compagnia afferma che il 50% dei nuovi abbonati ha scelto il piano con gli spot (che lì costa 7,99 dollari al mese) rispetto a quello più costoso senza pubblicità.
"Il forte slancio dei nostri piani pubblicitari negli Stati Uniti dimostra l'importanza di offrire ai consumatori scelta, flessibilità e valore", ha affermato Joe Earley, Presidente, Direct-to-Consumer, Disney Entertainment. Oltre che nel nostro Paese, le nuove tipologie di abbonamento sono state rilasciate il 1 novembre nei principali mercati europei (Regno Unito, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Norvegia, Svezia e Danimarca) e in Canada.
La corsa dello streaming verso la pubblicità
La scelta di Disney riflette, inoltre, quello che sembra un orientamento generalizzato da parte delle principali piattaforme premium di video on demand. Su Netflix, per esempio, la pubblicità nel nostro Paese c’è già da più di un anno mentre su Prime Video gli annunci arriveranno su tutto il catalogo di contenuti nel corso del prossimo anno.
A spingere in questa direzione, oltre alla forte competizione tra piattaforme che limita la possibilità di espandere la base di abbonati, c’è anche il crescente interesse delle aziende per le opportunità offerte da questi canali per raggiungere audience pregiate, magari con campagne mirate. Secondo le ultime stime di UNA Media Hub, presentate la scorsa settimana all’evento “Advanced TV, la video convergenza” organizzato da Engage e UPA, la pubblicità nell’ambito delle piattaforme di Advanced TV raggiungerà quest’anno un giro d’affari di 381 milioni di euro nel nostro Paese, in crescita del 29% sul 2022, e con una quota sul totale della pubblicità televisiva pari al 10,5% contro l’8,3% dell’anno precedente.