Mediaset lancia la nuova stagione tv e migliora ancora nella pubblicità: raccolta di gruppo a +6,7% nel 1° semestre
In Italia, la crescita dell’advertising a giugno e luglio è a doppia cifra. L’a.d. Pier Silvio Berlusconi: «Mercato davvero tonico, segnale positivo per l'economia italiana»
Martedì sera a Cologno Monzese Mediaset ha presentato i palinsesti della nuova stagione tv che partirà il prossimo settembre. Nel complesso la strategia conferma in blocco l’ossatura che negli ultimi anni ha permesso al Biscione di rafforzare la propria leadership negli ascolti, fino al 40,8% di share registrato nella stagione 2023-24 sul target commerciale. Programmi storici come Le Iene, Striscia la Notizia, le fiction di Canale 5 e l'arsenale di format targati Maria De Filippi continueranno a dominare il palinsesto, in cui non manca comunque qualche novità rilevante come il rilancio dello show La Talpa, che “rimbalzerà” tra Infinity e Canale 5 con Diletta Leotta alla conduzione, o il debutto su Italia 1 de “Il Formicaio”, format innovativo che sta spopolando in Spagna (ne parliamo più approfonditamente in questo articolo).
Mediaset, 940 milioni di utili dal 2019
La stagione 2024-2025 sarà, dunque, all’insegna complessivamente della continuità, e, del resto, i numeri snocciolati nel corso della presentazione dall’a.d. Pier Silvio Berlusconi sono eloquenti. «Dal 2019, Mediaset ha generato utili pari a 940 milioni di euro, migliorando la posizione finanziaria netta del 30% (-350 milioni di euro) senza ridurre l’occupazione», ha detto Berlusconi, che ha sottolineato l’importanza di aumentare il livello occupazionale come parte del DNA di ogni editore. «Abbiamo lanciato un programma che prevede 250/300 ingressi nuovi all’anno, non un ricambio generazionale, ma puntando a inserire ragazzi under 30. Abbiamo chiuso il 2023 con oltre 300 ingressi e stiamo replicando questo risultato quest’anno, con l’intenzione di continuare anche l’anno prossimo. Puntare su giovani e talentiè la migliore strategia per il futuro».
Con il progetto Europeo MediaForEurope da una parte, e gli investimenti in mezzi come la Radio e il Digitale dall’altra, Mediaset ha costruito «un sistema crossmediale unico in Italia e in Europa, sempre più integrato, all’avanguardia e multinazionale, in cui la televisione generalista free to air continuerà a essere il core business in tutti i Paesi», ha ricordato Berlusconi.
La raccolta pubblicitaria è sopra le attese
Un capitolo particolarmente positivo riguarda la raccolta pubblicitaria. Il bimestre giugno-luglio ha superato ogni aspettativa, permettendo a Pier Silvio Berlusconi di aggiornare al rialzo le stime di chiusura del primo semestre. «Oggi posso anticiparvi che sfioreremo il +7% nel primo semestre, stimando precisamente un +6,7% per quanto riguarda i ricavi pubblicitari cumulati di MFE in Italia e Spagna. Il risultato operativo di gruppo sarà positivo per circa l'11%. In Italia, nonostante la concorrenza degli Europei di Calcio trasmessi su Rai e Sky, il mese di giugno ha visto un incremento del 14% nei ricavi pubblicitari rispetto all’anno precedente, e luglio sta mantenendo lo stesso trend positivo, se non migliorandolo. Il mercato pubblicitario è davvero tonico: una buona notizia per Mediaset, ovviamente, ma direi che è una cartina di tornasole per l'economia e il livello di fiducia presente in Italia. Grazie ai ricavi in Italia, pensiamo chiudere i 6 mesi con un risultato del 30% migliore di un anno fa per il risultato netto».
Il futuro si gioca tra lineare e streaming
Il tutto avviene in un mercato sempre più competitivo, sia per quanto riguarda il settore lineare, con gli investimenti di Discovery per rafforzare il canale Nove che nella prossima stagione potrà schierare un campione di ascolti come Amadeus, sia sul fronte streaming con gli OTT che, da Netflix ad Amazon Prime Video, stanno rivedendo i propri modelli di business introducendo offerte che includono annunci pubblicitari.
A tal proposito Berlusconi ha detto: «Il nostro Paese deve avere un grande fascino, è un mercato piccolino anche su scala europea, eppure c’è una quantità di competizione incredibile. Ritengo comunque che il rafforzamento del Nove sia una buona notizia. Se una multinazionale importantissima come Discovery, specializzata nella produzione, investe sulla generalista puntando su personaggi e format già ben conosciuti, è un ulteriore segnale che la TV in chiaro è viva e molto attrattiva. C’è un concorrente in più, ma la nostra massa di contenuti ci porterà a resistere molto bene».
Per quanto riguarda gli OTT, e in particolare Amazon, che lunedì a Roma ha presentato anch’essa la sua nuova stagione, la prima dopo il lancio degli annunci su tutta la propria base di utenti, Berlusconi ha dichiarato: «Oggi non ci preoccupa la presenza degli OTT sul mercato, perché siamo molto solidi con il nostro sistema, e i contatti specifici dei loro prodotti non sono paragonabili ai nostri, e questo ci dà forza. Sul futuro, bisogna stare molto attenti. Spero che ci siano delle regole fatte nel momento giusto, che tutelino gli editori italiani ed europei, altrimenti questi 'mostri' ci mangeranno, e non si parla solo di pubblicità».
In conclusione, Berlusconi ha ribadito l'ambizione di MFE-MediaForEurope: «Il nostro è un obiettivo ambizioso, un’azienda italiana che per una volta non è preda di una grande multinazionale, ma alla guida di un polo europeo con al centro la TV generalista free to air. È così che vogliamo creare futuro».