Mediaset, nel primo trimestre l'utile sale a 52,5 milioni, la pubblicità a +6,1%. La raccolta vola ad aprile
Archiviato il contenzioso con Vivendi, il broadcaster italiano chiude il primo trimestre dell'anno con risultati positivi e si concentra sul piano di sviluppo internazionale, preparandosi al trasferimento della propria sede legale in Olanda
Archiviato il contenzioso con Vivendi, Mediaset chiude il primo trimestre dell'anno con risulati positivi e si concentra sul piano di sviluppo internzionale, preparandosi al trasferimento della propria sede legale in Olanda.
Il broadcaster italiano che fa campo alla Fininvest della famiglia Berlusconi chiude il primo trimestre dell'anno con ricavi in calo a 634 milioni di euro (contro i 682 milioni del primo trimestre 2020) e con un utile netto consolidato di 52,5 milioni, in miglioramento sia rispetto ai 14,6 milioni del pari periodo 2020 sia ai 36,7 milioni del primo trimestre 2019.
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In Italia i ricavi sono stati pari a 450,2 milioni, in linea rispetto ai 452,4 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna i ricavi ammontano a 184 milioni, in forte diminuzione rispetto ai 229,8 milioni del 2020. Quanto al fatturato pubblicitario, in Italia il risultato del gruppo è risultato in controtendenza rispetto all’andamento negativo del mercato (-1,4%) con una performance positiva (+6,1%) a quota 453,5 milioni. Si tratta del terzo trimestre consecutivo con raccolta pubblicitaria in crescita. In Spagna invece il mercato pubblicitario ha registrato un andamento meno brillante, soprattutto nei primi due mesi: marzo vede infatti i primi segnali di ripresa: i ricavi si sono attestati a 171 milioni di euro rispetto ai 202,8 milioni dell’esercizio precedente.
La raccolta pubblicitaria del mese di aprile ha registrato sia in Italia sia in Spagna un andamento particolarmente sostenuto in confronto allo stesso mese del 2020, tra i più pesantemente colpiti dall’emergenza pandemica. Questo risultato, unito al presumibile trend analogo dei mesi successivi, dovrebbe determinare un incremento della raccolta del gruppo del primo semestre dell’anno significativamente superiore a quello ottenuto nel primo trimestre. In particolare, i ricavi pubblicitari complessivi di Mediaset in Italia nei primi quattro mesi del 2021 hanno registrato una crescita superiore al 21% rispetto allo stesso periodo del 2020, con una performance straordinaria nel mese di aprile, praticamente doppia rispetto a quella dello scorso anno. Anche in Spagna dopo i primi segnali di ripresa del mese di marzo, ad aprile il mercato pubblicitario televisivo è infatti cresciuto di oltre il 150%.
«I risultati pubblicitari ottenuti da Mediaset sono stati migliori del mercato per tutti i nostri mezzi: la tv e il digitale crescono di più, mentre la radio soffre meno dei nostri competitor», ha detto Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia. «Anche a maggio la raccolta sta battendo le nostre stime, ma per capire con quale tasso di crescita chiuderemo il secondo trimestre dobbiamo aspettare inizio giugno, quando avremo più visibilità sull'andamento di quel mese, considerando che allora si svolgeranno gli Europei di calcio», i cui diritti di trasmissione sono detenuti dalla Rai.
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Sulla marginalità di Mediaset ha inciso positivamente il forte taglio delle spese messo in atto nel periodo. I costi operativi complessivi consolidati (personale, acquisti, servizi e altri oneri, ammortamenti e svalutazioni di diritti e di altre immobilizzazioni) ammontano a 566,3 milioni, in calo dell’11,6%. In Italia, in particolare, i costi sono diminuiti a 429,6 milioni sia nei confronti dei 472,7 milioni del 2020 sia rispetto ai 480,3 milioni del 2019.
I conti beneficierrano inoltre “dei proventi che saranno riconosciuti da Vivendi il 22 luglio 2021, data di closing degli accordi transattivi stipulati lo scorso 3 maggio: ovvero il pagamento del risarcimento di 1,7 milioni di euro indicato nella sentenza del Tribunale di Milano e di quello di 26,3 milioni di euro legato al contenzioso Dailymotion”. In più, il perfezionamento della cessione di Towertel da parte di EI Towers (partecipata al 40% da Mediaset) genererà nel secondo trimestre una plusvalenza lorda pro-quota per Mediaset stimabile in circa 89 milioni di euro.
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2021 è pari a 975,2 milioni, in diminuzione rispetto ai 1.064,4 milioni di inizio periodo. Escludendo le passività rilevate a partire dal 2019 ai sensi dell’Ifrs 16 e gli esborsi per le partecipazioni in ProsiebenSat.1, l’indebitamento risulta pari a 385,6 milioni rispetto ai 473,6 milioni del 31 dicembre 2020. Il free cash flow si attesta a 177,5 milioni rispetto ai 182,2 milioni dei primi tre mesi 2020.
Per il 2021 il gruppo la società guidata a Pier Silvio Berlusconi ha "l'obiettivo di rafforzare ulteriormente i risultati economici e la generazione di cassa". Il Cda del Biscione ha anche esaminato la proposta di Fininvest e all'assemblea del 23 giugno sarà proposto il pagamento del dividendo straordinario di 0,3 euro per azione contenuto nell'accordo stipulato con Vivendi.
Mediaset punta infine a dare esecuzione nella seconda parte dell’anno al processo di trasferimento della propria sede legale in Olanda, "funzionale alla creazione di un gruppo in grado di competere su scala internazionale rafforzando in pari tempo la presenza industriale in ambito nazionale". E proprio per quanto riguarda il piano di sviluppo internazionale, Marco Giordani, cfo di Mediaset, ha confermato l'interesse della società, che già controlla in Germania il 24% del gruppo tedesco Prosieben, per il canale francese M6 di Rtl, pur ribadendo il difficile buon esito dell'operazione, dal momento che la proprietà «ha pubblicamente dichiarato di preferire una soluzione francese».