Spotify cresce nel quarto trimestre del 2021 ma la guidance delude il mercato
L'advertising vale circa il 15% del giro d’affari complessivo del gruppo svedese
Spotify chiude il 2021 con numeri in crescita ma delude il mercato sulle aspettative per il primo trimestre del 2022.
Nel quarto trimestre dello scorso anno, la società quotata a New York ha registrato ricavi pari a 2,689 miliardi di euro, in crescita del 24% su base annua grazie alla spinta della entrate pubblicitarie e ai movimenti favorevoli dei cambi. L'utile per azione si è quindi attestato a -0,20 dollari. Gli utenti attivi mensili sono balzati del 18% anno su anno toccando quota 406 milioni nell'ultimo trimestre 2021, con un incremento a due cifre in tutte le aree geografiche. Gli abbonati Premium sono cresciuti del 16% a 180 milioni.
Leggi anche: SPOTIFY ON AIR A SANREMO CON TONY EFFE
I risultati di Spotify sono stati migliori di quelli attesi dal mercato, ovvero ricavi per 2,65 miliardi di euro, un utile per azione di -0,43 dollari e 179,9 milioni di abbonati Premium (secondo il forecast di Refinitiv).
I ricavi Premium di Spotify sono cresciuti del 22% a 2,295 miliardi di euro, mentre il fatturato pubblicitario è salito del 40% raggiungendo i 394 milioni di euro (l’incremento è stato del 34% a tassi di cambio della valuta costanti) con una quota di circa il 15% sul giro d’affari complessivo del gruppo. Spotify segnala un incremento delle tariffe pubblicitariee la disponibilità di un'inventory più ampia.
Leggi anche: SPOTIFY AMPLIA L’OFFERTA ADV IN ITALIA: ORA È POSSIBILE INSERIRE PUBBLICITÀ NEI PODCAST ORIGINALI
Per il primo trimestre dell’anno, Spotify si aspetta invece utenti attivi mensili a 418 milioni e abbonati Premium a 183 milioni, performance minori di quanto ipotizzato dal mercato (rispettivamente 444 milioni e 199 milioni), tanto che a Wall Street il titolo della compagnia ha perso il 9% nelle contrattazioni after-hours. Secondo Spotify, i ricavi dovrebbero quindi toccare i 2,6 miliardi di euro con una perdita di 67 milioni di euro.
Sullo sfondo aleggia la controversia nata dalla decisione di Spotify di sostenere Joe Rogan, il no vax titolare di un podcast molto popolare accusato di aver diffuso informazioni fuorvianti sui vaccini anti-Covid. Una presa di posizione che ha provocato l’uscita dal mondo di Spotify di artisti del calibro di Neil Young, Joni Mitchell e Nils Lofgren, il chitarrista della E-Street Band di Bruce Springsteen e dei Crazy Horse. In risposta alle polemiche, Spotify ha annunciato nei giorni scorsi l'adozione di una serie di misure per contrastare l’informazione fuorviante sul Covid.