Myntelligence diventa MINT, apre alle partnership con i centri media e prevede ricavi in crescita di oltre il 100% nel 2022
Nuovo nome e nuovo posizionamento per la società che fa capo ad Andrea Pezzi operativa nell’automazione dei processi di pianificazione e di acquisto della pubblicità grazie ai suoi algoritmi di intelligenza artificiale
Nuovo nome e nuovo posizionamento per Myntelligence, la società che fa capo ad Andrea Pezzi operativa nell’automazione dei processi di pianificazione e di acquisto della pubblicità grazie ai suoi algoritmi di intelligenza artificiale.
Da oggi Myntelligence si chiama Mint e, dal punto di vista del business, decide di puntare sulla sua anima tech concentrandosi dunque nello sviluppo software e non più anche sull’attività di intermediazione pubblicitaria. Una scelta che comporta in primo luogo un nuovo rapporto con i centri media, fino a ieri concorrenti della società ma da oggi suoi nuovi potenziali partner.
«Vogliamo essere solo la macchina e non più anche il pilota», ha spiegato Andrea Pezzi, ceo di Mint, a Milano nel corso di un evento che ha visto la partecipazione di Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, Corrado Passera, fondatore e amministratore delegato di illimity, Fabio Vaccarono, Ceo Google Italia, e Luca Colombo, country manager di Facebook Italia.
«Lasciamo che siano i centri media ad occuparsi di quello che hanno fatto da sempre. A loro offriamo ora invece la possibilità di utilizzare le nostre piattaforme tecnologiche che già oggi tante aziende utilizzano per la loro comunicazione pubblicitaria», ha aggiunto Pezzi. Uno dei primi possibili partner di MINT nel mondo dei centri media potrebbe essere GroupM Italia, come ha confermato a Engage Massimo Beduschi, Ceo e Chairman della società che gestisce oggi in Italia la fetta più importante dell’amministrato pubblicitario del mercato nazionale, nonché Chairman di WPP Italia, presente oggi all'evento.
L’ulteriore focalizzazione dell’offerta sullo sviluppo tecnologico offrirà a MINT, società operativa in circa 30 mercati nel mondo, la possibilità di entrare anche in nuovi segmenti di business, «come ad esempio il customer relationship management o il mondo dei gestionali».
«Ci avviamo a chiudere il 2021 con ricavi pari a circa 115 milioni di euro, in aumento di oltre il 35% sul 2020, una voce che tiene conto anche delle attività di intermediazione media che abbiano sino ad oggi gestito. Per il 2022 prevediamo una crescita di oltre il 100% di un business che sarà allora prevalentemente legato al mondo del software e del tech», un incremento dunque non rispetto ai 115 milioni di euro fatturati quest'anno.
Le tre piattaforme M1, M2 e M3
Intelligenza artificiale e automazione sono dunque il cuore della suite di piattaforme di MINT, che nasce per valorizzare i big data dell’advertising e ottimizzare in tempo reale tutto il processo di gestione di una campagna media. «A supporto di questa strategia, oltre alla piattaforma M1 dedicata alle Multinational Corporations e al segmento Enterprise, lo stesso cuore tecnologico e intelligente di MINT consente di servire, con la piattaforma M2, anche il segmento delle small business e, con la piattaforma M3, il micro-business. Con il lancio di questi nuovi prodotti, MINT si candida così ad essere l’unica piattaforma che automatizza su tutti i canali di distribuzione dei messaggi pubblicitari per tutti i segmenti del mercato».
M1 è la la prima nata in casa MINT, una suite completa per consentire alle grandi aziende di gestire tutte le fasi della propria comunicazione digitale, dalla strategia, alla creazione di audiences a target, dalla pianificazione, all’acquisto, dalla gestione operativa alla reportistica. «Un’unica interfaccia dove fare tutto, con poco sforzo e tanta intelligenza artificiale basata sui propri dati di campagna. Grazie alla forza dell’automazione guidata dall’intelligenza artificiale, M1 riduce del 30% il tempo speso in attività operative, liberando preziose risorse che possono essere destinate a processi più strategici. Inoltre, l’uso e l’analisi dei dati storici delle campagne di marketing, consente alle aziende di migliorare l’efficacia delle proprie campagne fino al 40% rispetto ai sistemi tradizionali».
M2 è uno strumento di lavoro per le piccole aziende e le agenzie di servizi. «Non solo uno strumento per le piccole aziende che vogliono gestire con semplicità il proprio investimento in comunicazione e sfruttare tutti i canali digitali come le grandi aziende, ma anche uno strumento di vendita B2B per le forze vendite che ogni giorno gestiscono sul territorio rapporti commerciali con il mondo delle piccole aziende. Da oggi con M2 avranno uno strumento profittevole per aumentare il loro volume di affari e rendere più competitivi i propri clienti».
Con la piattaforma M3, l’applicazione per il micro-business, MINT entra in nuovo business. «Un tool che sfrutta la potenza dell’intelligenza artificiale e dell’automazione per guidare le micro-aziende nella creazione di campagne pubblicitarie in modo semplice, ottimizzato e senza necessità di alcuna competenza specifica. Con pochi semplici passaggi chiunque può promuovere il proprio business sui migliori canali online e al pubblico più interessato in base al budget disponibile».
«Spesso gli investimenti pubblicitari vengono percepiti solo come una voce di costo, sia da parte delle aziende, sia dei consumatori», ha spiegato sempre Pezzi. «Un costo per le imprese che lamentano la mancanza di ritorno degli investimenti a causa della scarsa orchestrazione dei processi e ottimizzazione dei messaggi, uno spreco di risorse umane che vengono utilizzate per svolgere lavori ripetitivi senza alcun valore intellettuale, esponendole a errori e inefficienze. Dal lato del consumatore invece, la pubblicità rischia di diventare irrilevante quando il processo di pianificazione è inefficiente. MINT è un modo nuovo di pensare il business delle imprese e della società digitalizzata. Con i nostri clienti stiamo trasformando il mondo dell’advertising rendendolo automatizzato, intelligente e sostenibile, attraverso una piattaforma di advertising automation capace di ottimizzare la spesa in comunicazione, non discriminando a favore della dimensione dei capitali investiti».
L’impatto sociale e ambientale di MINT
Ma non è tutto, perché MINT è diventata anche una benefit company e ha inserito nel suo statuto i principi ESG, nominando al suo interno un responsabile dell’Impatto. «La collettività e l’ambiente sono per MINT veri e propri azionisti dell’azienda», ha spiegato sempre Pezzi. «Per questo dedicheremo parte del nostro lavoro alla ricerca di persone i cui sogni, se realizzati, potranno avere un impatto sociale e ambientale positivo. Questi sono i ‘Mintdreamers’. Ogni anno l’azienda selezionerà, insieme ai clienti che vorranno aderire, persone a cui devolverà una somma di denaro a fondo perduto. Potranno essere studenti che necessitano di una borsa di studio, individui con una propria idea da realizzare, ma senza le opportune risorse economiche o che stanno attraversando una situazione difficile e desiderano risollevarsi attraverso la realizzazione di un’idea buona e utile per la comunità. Per un intero anno la storia di queste persone verrà resa pubblica sul sito di MINT e sui siti delle aziende partner del progetto che vorranno darle spazio. Oggi è una data importante, poiché la nostra azienda intraprende un percorso di evoluzione che mira a creare un nuovo modello e una nuova cultura nella realtà in cui operiamo: quella che vede nel pensare al bene di ogni singolo individuo l’unica strada per raggiungere il bene collettivo. E lo facciamo con la volontà di stabilire nuove regole del gioco, indicando la strada per un nuovo modo di fare le cose, l’unico possibile oggi. Il nostro payoff, ‘Change Your Mintset’, parla proprio di questo e i partner che aderiscono a questa rivoluzione culturale, che passa per una rivoluzione tecnologica, li chiamiamo ‘Mintsetters’».