Positivo primo trimestre 2022 per PubMatic. La società di programmatic advertising ha totalizzato un fatturato di 54,6 milioni di dollari, in crescita del 25% anno su anno: si tratta del settimo trimestre consecutivo di crescita a un tasso del 20% o più.
Nella call di bilancio, il CEO di PubMatic Rajeev Goel ha attribuito le buone performance alla stack tecnologica della società interamente in-house, dichiarando: “Possediamo la nostra infrastruttura, il che ci fornisce la capacità di controllare e ottimizzare l’intera stack tecnologica, e di beneficiare appieno dell’uso incrementale della nostra piattaforma”.
Il manager ha anche anticipato quelle che saranno le prossime aree di focus della compagnia, considerate settori chiave di crescita per quest’anno. Nei piani di PubMatic ci sarà dare priorità alla supply-path optimization (SPO), all’audience addressability e a soluzioni omnicanale.
COME SARÀ L’ADTECH DI DOMANI? GUARDA L'INTERVENTO DI PUBMATIC AL PROGRAMMATIC DAY 2022
La SPO, del resto, è già un importante driver di crescita per la società: la quantità di spesa pubblicitaria sulla SSP di PubMatic proveniente da accordi di SPO ha rappresentato più del 27% della spesa complessiva passata sulla piattaforma nel trimestre. Una percentuale in crescita del 10% rispetto a due anni fa.
In forte crescita anche i ricavi provenienti da TV Connesse (CTV), cinque volte più alti rispetto a un anno fa. PubMatic attualmente conta 176 editori partner che utilizzano la sua piattaforma per monetizzare la propria intenvory CTV in programmatic, in aumento rispetto ai 167 del precedente trimestre.
E tra le aree che la società sta guardando con sempre maggiore interesse c’è anche il mercato del Retail Media: “Stiamo costruendo tecnologie e soluzioni per aiutare i retailer a monetizzare i propri spazi media e ad ampliare i loro dati off-site per monetizzare impression di editori non-retail ed ottimizzare il ROI degli inserzionisti”, ha dichiarato Goel.
Come obiettivo a lungo termine, la società si è proposta di aumentare considerevolmente la propria quota di mercato, che attualmente è del 3-4%, al 20%. Un obiettivo a cui, secondo Goel, potrebbe contribuire anche il trend di consolidamento del mercato lato vendita.