PubMatic si prepara ad andare in Borsa. La piattaforma, tra i principali player del programmatic advertising, ha depositato nei giorni scorsi una domanda, tramite apposita documentazione, alla Securities and Exchange Commission statunitense per raccogliere 75 milioni di dollari in una IPO.
La società, fondata nel 2006 e presente anche in Italia sotto la guida di Cristian Coccia, punta a quotarsi al Nasdaq sotto il nome PUBM, come spiega una nota ufficiale. Non sono ancora noti i temini di prezzo, incluso il numero di azioni che saranno offerte.
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Con questa decisione, PubMatic segue il percorso di altre società del suo settore, quali The Trade Desk, Magnite, Criteo e LiveRamp, che hanno optato per la quotazione. Un elenco a cui presto potrebbero aggiungersi anche la società di misurazione DoubleVerify e del player di mobile marketing Applovin, secondo recenti indiscrezioni.
PubMatic si quota: nei suoi piani un'importante strategia di crescita nel programmatic advertising
Una mossa, quella della quotazione, che consentirebbe a PubMatic di ottenere il capitale necessario per mettere in pratica una importante strategia di crescita che, secondo quanto rivelano i documenti presentati alle autorità americane, comprenderebbe attirare nuovi editori e aziende ed ampliare il rapporto con gli attuali partner, espandere la piattaforma tecnologica per processare più impression pubblicitarie, sviluppare nuovi prodotti e formati e arrivare in più Paesi.
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Intanto, la società ha riportato nell’ultimo bilancio 127 milioni di dollari di ricavi per il terzo trimestre 2020, in aumento del 33% anno su anno, e 12 milioni di dollari di entrate nette. Nel 2018 il fatturato era di 99,3 milioni, nel 2019 di 113,9 milioni, rivelando un buon trend di crescita.
Adesso la società guarda con interesse al mondo delle TV connesse, per cui ha lanciato nei mesi scorsi una soluzione di header bidding dedicata, e continua ad arricchire Identity Hub, la sua soluzione di header bidding e identity, con nuove integrazioni.