di Alessandra La Rosa

Spotify al lavoro su una SSP proprietaria, partiti i primi test con The Trade Desk

Il focus, attualmente, sarebbe solo sui formati adv video. La piattaforma si chiamerà Spotify Ad Exchange

Novità pubblicitarie in vista per Spotify. Secondo quanto riporta il sito Axios, la piattaforma di intrattenimento starebbe lavorando alla realizzazione di un ad exchange, o una SSP, per massimizzare la portata della sua offerta pubblicitaria.

Il focus, attualmente, sarebbe solo sui formati adv video di Spotify, mentre la pubblicità audio verrà inclusa solo in un secondo momento.

La piattaforma in preparazione, che dovrebbe chiamarsi semplicemente Spotify Ad Exchange o SAX, potrà essere collegata a molteplici DSP, la prima delle quali è The Trade Desk, con cui Spotify ha iniziato a testare il plugin la scorsa settimana. Per il momento, si legge su Axios, la collaborazione con The Trade Desk è circoscritta agli inserzionisti nordamericani della DSP e solo, come detto prima, relativamente all’inventario video.

Come parte della partnership con The Trade Desk, Spotify non solo utilizzerà la soluzione proprietaria OpenPath della società, ma entrerà anche a far parte del progetto Universal ID 2.0, un framework per il targeting pubblicitario cookieless lanciato da TTD qualche anno fa come alternativa all’uso dei cookie di terze parti.

Fino ad ora, la maggior parte delle inventory in programmatic di Spotify erano accessibili solo via programmatic direct, dunque tramite contatto con il team sales della società, e non tramite asta. Il lancio di una SSP apre le porte a processi pubblicitari del tutto automatizzati, che potranno portare nelle tasche di Spotify budget dalle PMI ma anche rendere più automatico ed efficiente l’acquisto di inventory da parte dei big spender.

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