Cambiano assetto le società di Chiara Ferragni con il suo storico braccio destro Fabio Maria Damato che lascia Fenice e TBS Crew. Le due aziende comunicano in una nota che dal 16 giugno il manager "cesserà dalla funzione di Direttore Generale e consigliere di entrambe le aziende per perseguire altre opportunità professionali". Una “decisione che è “parte di un percorso di rinnovamento aziendale".
A Damato, parte del gruppo di Ferragni dal 2017, Ferragni ha già tolto di recente i poteri gestionali in Sisterhood, la holding personale dell’influencer, affidati ora alla madre Marina Di Guardo. lI rapporto con Damato si sarebbe incrinato a seguito del caso Balocco e delle altre vicende che hanno coinvolto le attività di Chiara Ferragni, nelle cui indagini della magistratura risulta coinvolto lo stesso Damato.
Sisterhood controlla il 32,5% di Fenice, la licenziataria dei marchi Chiara Ferragni che nel 2022, ultimo bilancio disponibile, aveva realizzato un fatturato di 15,6 milioni e un utile di 3,4 milioni. TBS Crews è invece la talent agency che gestisce anche blog ed ecommerce con ricavi pari a a 14,5 milioni di euro e un utile di 5,1 milioni.
Il percorso di rinnovamento aziendale della galassia Ferragni passa ora attraverso l’ingresso di alcuni manager chiamati a risollevarne le sorti commerciali, fortemente ridimensionate dalle vicissitudini giudiziarie dell’imprenditrice. Secondo Il Messaggero sarebbe in atto una "revisione manageriale" e “un'immissione di capitale fresco per circa 5-6 milioni di euro allo scopo di riequilibrare i conti in Fenice srl".
Alchimia, il gruppo che fa capo a Paolo Barletta ed è primo azionista di Fenice srl con il 40% (il terzo socio è con il 27,5% Pasquale Morgese, imprenditore pugliese e partner di Chiara Ferragni Shoes) ha distaccato nella società Lorenzo Castelli, un suo manager con competenze consulenziali e commerciali che agirà probabilmente come una sorta di commissario per rilanciare il gruppo. In Fenice dovrebbe poi rientrare Alessandro Marina, fino a cinque anni in azienda, con un ruolo ancora da formalizzare ma che dovrebbe corrispondere al chief operating officer.