16/10/2024
di Francesca Sales

Comunicazione e inchieste: nel caso Sogin, la trasparenza è una carta vincente

Nella sezione “Opinioni”, Engage dà spazio ad articoli di approfondimento scritti da professionisti ed esperti di comunicazione. In questa occasione Francesca Sales, freelance specializzata in vicende reputazionali, parla del caso che vede la Sogin, azienda statale che ha il compito di smantellare gli impianti nucleari e gestire i rifiuti radioattivi, coinvolta in una inchiesta per disastro ambientale in Basilicata.  


Sogin, società dello Stato italiano responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare, si è messa in luce negli ultimi giorni per una scelta comunicativa particolarmente vincente: è stata lei, per prima, in un comunicato decisamente tosto a dare notizia di un avviso di chiusura indagini in Basilicata che la vede coinvolta.

Non è il primo indicatore nel segno della trasparenza per il quale si è messa in evidenza Sogin da quando è guidata dall’ad, Gianluca Artizzu, che la conosce bene per avervi ricoperto precedentemente il ruolo di capo del personale ma che si sta mettendo in luce per una serie di iniziative rigorose, sia sul piano dei conti che degli assetti manageriali interni.

Sogin ha scelto di parlar chiaro e di dire molte cose assai nette. Quali?

«La contaminazione riscontrata presso il sito Enea-Sogin di Trisaia a partire dal 2015 non è stata generata dalle attività di smantellamento in corso presso il Sito di Trisaia». Tradotto: non è a Sogin che dovete citofonare per chiedere informazioni. E ancora: «Sogin, non appena l'ha rilevata, ha immediatamente provveduto a denunciarla alle autorità competenti». Tradotto: il nostro comportamento sul piano amministrativo è stato pienamente corretto. Non solo, ciò è dimostrabile. Infatti, «Si tratta - ha spiegato Sogin - di circostanze ampiamente appurate nel corso delle diverse Conferenze di Servizio che si sono tenute dal 2015 a oggi e perfettamente in linea con la condotta corretta interpretata da una Società dello Stato che ha come scopo precipuo la tutela dell'ambiente, da anteporre a qualsivoglia logica di profitto. In piena applicazione del proprio mandato istituzionale e nel rispetto di un'esperienza di rilievo internazionale maturata negli anni - ha aggiunto - Sogin proseguirà a svolgere le attività di messa in sicurezza dell'area e di smantellamento dell'Itrec, ponendosi al tempo stesso con spirito collaborativo a disposizione dell'Autorità giudiziaria».

Insomma, perché mai Sogin dovrebbe essere mossa da una logica di “risparmio” vista qual è la sua “mission” aziendale? Sono insomma questi i toni e le parole scelti dall’azienda di Stato dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Potenza.

Non capita tutti i giorni di vedere il soggetto coinvolto che assuma la scomoda iniziativa di parlare con senso critico di sé, anche se per chi come noi si occupa di studiare i fenomeni di comunicazione, quella assunta responsabilmente dall’ad di Sogin è la scelta giusta, sia sul piano etico sia strategico perché preserva la credibilità dell’azienda, del suo management e del suo brand. È facile comunicare quando ci sono cose positive da far sapere, ci vuole più coraggio e serietà nell’accettare di percorrere la strada scomoda della verità. È quanto ha fatto Sogin, chapeau!

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