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25/11/2024
di Andrea Di Domenico

Violenza di genere: l'80% degli italiani ricorda le campagne, ma servono messaggi meno retorici

Il messaggio arriva, ma non convince appieno: secondo una ricerca promossa dall’INC Non Profit Lab, è necessario un nuovo approccio per sensibilizzare ed educare davvero

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La comunicazione ha da sempre un ruolo cruciale nella sensibilizzazione contro la violenza di genere, ma gli italiani chiedono un cambio di passo. Secondo una ricerca dell’INC Non Profit Lab, condotta da AstraRicerche e patrocinata dalla Rai per il terzo anno consecutivo, più di 8 italiani su 10 ricordano di aver visto negli ultimi sei mesi campagne di comunicazione sul tema. Tuttavia, quasi la metà degli intervistati ritiene che queste iniziative siano spesso "troppo retoriche" e "poco concrete", incapaci di generare un reale cambiamento nei comportamenti di abuso o violenza. I dati mostrano una maggiore attenzione alla questione tra le persone sopra i 55 anni, mentre i giovani uomini tra i 18 e i 24 anni risultano i più disattenti.


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La necessità di un cambio di paradigma

Il Presidente di INC, Pasquale De Palma, ha sottolineato come negli ultimi anni siano state realizzate campagne di grande impatto visivo e creativo, ma questo approccio potrebbe non essere più sufficiente. "Oggi, per generare un cambiamento significativo nei comportamenti di abuso e violenza, serve un cambio di paradigma anche nella comunicazione", ha dichiarato De Palma. "È fondamentale educare bambini e ragazzi all'affettività, come antidoto alla violenza, e spostare l'obiettivo verso un messaggio educativo che agisca prima che sia troppo tardi". De Palma auspica una campagna innovativa sull’affettività, che coinvolga la scuola come mezzo di comunicazione privilegiato e sappia coniugare riflessione e creatività.

La percezione pubblica e il ruolo dei media

Nonostante la consapevolezza del problema, 6 italiani su 10 ritengono che la violenza di genere sia sottovalutata, con una gravità spesso non pienamente riflessa nei media. Questa percezione è particolarmente forte tra le donne, soprattutto nella fascia d'età 18-24 anni, dove l'84% considera il problema più diffuso di quanto emerga, contro il 45% degli uomini coetanei.

L’impegno del servizio pubblico

L’informazione pubblica ha fatto progressi nel mantenere alta l’attenzione sul fenomeno, come sottolinea Roberto Natale, Consigliere di Amministrazione Rai ed ex Direttore di Rai Per la Sostenibilità-ESG. "Si sono consolidati nel palinsesto Rai titoli che ricordano l'inaccettabilità di questi numeri e che aiutano tante donne a trovare il coraggio per denunciare, come dimostrano i picchi di chiamate al 1522 dopo alcune nostre trasmissioni", ha spiegato Natale. Parallelamente, Rai ha intensificato gli sforzi per affermare il ruolo positivo delle donne e promuovere concretamente la parità, coinvolgendo non solo le reti generaliste, ma anche i canali tematici per bambini e ragazzi. "Sono il target più prezioso, se l'obiettivo è quello di smontare i pregiudizi già dai banchi di scuola".

Una giornata di riflessione

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra oggi, 25 novembre, emerge con forza la necessità di adottare una comunicazione più incisiva e mirata. La ricerca, patrocinata dalla Rai, sottolinea che serve un approccio educativo, capace di coinvolgere famiglie, scuole e media in un dialogo coordinato. L’obiettivo? Non solo sensibilizzare, ma promuovere un cambiamento culturale di lungo periodo, per costruire una società in cui la parità e il rispetto siano valori condivisi e radicati.

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