Negli ultimi anni, Internet è cambiato drasticamente, sotto la spinta di tecnologie come la blockchain, l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, le criptovalute. E’ cambiato al punto che gli ideologi del settore informatico sono abbastanza concordi nell’affermare che stiamo entrando in una nuova fase di internet, la terza, che hanno chiamato appunto Web 3.0.
Tra i protagonisti di questa evoluzione c'è sicuramnete il metaverso, immersivo, dal forte carattere social, che permette agli utenti di essere creatori attivi da qualsiasi dispositivo e di fare anche acquisti mentre di sta “vivendo” un’esperienza. Un universo 3D persistente che combina vari spazi virtuali differenti e che permetterà di lavorare, incontrarsi, giocare e socializzare. Una futura evoluzione del web, che sta già attirando i brand.
Attualmente utilizzato prevalentemente per lanci di special edition di prodotti o collezioni, eventi e per attività di public relation, con buoni riscontri sul fronte del business, si prevede che vivrà a tendere nuove evoluzioni che lo porteranno, in un futuro non troppo lontano, a trasformarsi in un vero e proprio metacanale, cioè in quel tipo di canale ubiquo che segue il consumatore e che il brand può utilizzare lungo tutti i punti di contatto. Lo scopo potrebbe essere, quindi, rendere interattiva, ma soprattutto tracciabile a 360 gradi questa relazione.
Un nuovo strumento, dunque, che mette a sistema il meglio di qualcosa che già esiste e lo migliora alla luce della cooperazione o ibridazione con altri mondi. Un ambito in grande ascesa in questo momento, che secondo un recente rapporto del Boston Consulting Group potrebbe arrivare a valere mille miliardi di dollari entro il 2030.
Ma qual è lo stato dell’arte e quali sono le potenzialità di questo mercato in Italia? A parlarne a Engage Conference Ivan Montis, segretario generale Web3 Alliance, Emilio Mango, general manager The Innovation Group e Matteo Favarelli, cofondatore di AnotheReality, che hanno partecipato alla tavola rotonda "Web 3.0 e Metaverso: percezione e realtà delle aziende italiane".
Web3 Alliance, è un nuovo consorzio di aziende costituitosi con l’obiettivo di divulgare nel nostro Paese le potenzialità dell’evoluzione del World Wide Web basata su tecnologie di augmented e virtual reality, blockchain, AI e di incoraggiare la crescita di un mercato sano e ad alto potenziale, ha presentato la ricerca “Il futuro del Web3 e del Metaverso", svolta assieme a The Innovation Group, che ha mostrato l'atteggiamento positivo delle aziende nei confronti del metaverso e una buona conoscenza del settore da parte delle imprese.
Tra le evidenze principali: il 75% delle imprese italiane (l’80% se consideriamo quelle medie e grandi) è interessato al mondo rappresentato dal Web 3.0, la nuova frontiera di Internet che comprende Augmented Reality (AR), Virtual Reality (VR), Non Fungible Tokens (NFT), Blockchain, Intelligenza Artificiale, Metaverso.
D’altra parte, solo il 4% fa seguire alla conoscenza un’azione concreta per utilizzarlo. Il 64% dichiara di essere in una fase di studio, il 7% ha invece un progetto pilota.
Le iniziative che le aziende interessate al Metaverso stanno mettendo in cantiere sono quelle inerenti a eventi digitali (l’11% ha già investito, il 15% investe entro quest’anno, il 36% entro tre anni), il posizionamento del brand (il 9% ha già investito, il 20% lo prevede entro quest’anno, il 32% entro tre anni), lo smart working (il 15% ha già investito, il 9% lo farà entro l’anno, il 30% entro tre anni), la creazione di prodotti digitali ad hoc (il 9% ha già investito, il 12% lo fa entro l’anno, il 29% entro tre anni), NFTs (l’8% ha già investito, il 11% entro l’anno, il 23% entro 3 anni), la creazione di un mondo virtuale (il 6% ha già investito, il 9% entro l’anno, il 21% entro tre anni).
Il Report sonda anche l’universo dei ritorni desiderabili dall’investimento nel metaverso, evidenziando che il 53% delle realtà sentite li individua in ecosistemi innovativi, il 51% nel rafforzamento della riconoscibilità del brand, il 49% nell’ampliamento della client base, il 39% nelle iniziative di fidelizzazione, il 34% in una gamma di offerta più ampia, il 33% nel raggiungimento di uno specifico target di mercato, il 21% nella realizzazione di profitti come il 21% nella acquisizioni di informazioni importanti.
Andrea Pomponi, Agile Product Owner & Digital Strategist di Arkage, è intervenuto su un ambito molto particolare che si sta sviluppando nella nuova frontiera di Internet: "Web 3.0 e NFT, siete pronti alla rivoluzione della generazione WAGMI?".