Secondo l'autorità, Big G utilizzerebbe tecniche e modalità di presentazione della richiesta di consenso, nonché meccanismi di raccolta del consenso stesso, che potrebbero influenzare la libertà di scelta del consumatore medio
Avviato un procedimento istruttorio dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Google e della sua capogruppo Alphabet riguardo alla richiesta di consenso per il "collegamento" dei servizi offerti agli utenti. Secondo quanto si è appreso in una nota dell'Autorità, tale richiesta sembra “non fornire informazioni rilevanti” o “le fornisce in modo lacunoso e impreciso” riguardo all'effetto reale che il consenso ha sull'uso dei dati personali da parte di Big G.
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L'Autorità sottolinea che esistono criticità anche per quanto riguarda la varietà e la quantità di servizi offerti da Google, in relazione ai quali può verificarsi un uso "combinato" e "incrociato" dei dati personali. Inoltre, l'utente potrebbe non avere la possibilità di modulare, e quindi limitare, il consenso solo ad alcuni servizi specifici.
Infine, sempre secondo l'Autorità, Google utilizzerebbe tecniche e modalità di presentazione della richiesta di consenso, nonché meccanismi di raccolta del consenso stesso, che potrebbero influenzare la libertà di scelta del consumatore medio. Questo comporterebbe che il cliente venga indotto a prendere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe adottato, acconsentendo all'uso combinato e incrociato dei propri dati personali tra i vari servizi offerti.