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Google è finita nel mirino del Cnil, il garante della privacy francese per il trasferimento dei dati personali verso gli Stati Uniti. Una pratica, sostiene l’Autority transalpina, che viola il regolamento generale sulla protezione dei dati, il Gdpr.
Cnil, si legge nella nota, giudica dunque “illegali” i trasferimenti di dati tra Unione Europea e Stati Uniti tramite Google Analytics e invita così dunque ogni “gestore di siti francese di conformarsi al Gdpr e, se necessario, di non utilizzare più questo strumento nelle condizioni attuali”. A sollevare il caso in Francia è stata l’associazione Noyb, My privacy is none of your business.
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A gennaio è stata l’Authority austriaca, la Dps, a stabilire che un sito web non può utilizzare Google Analytics.
La decisione francese, tra l’altro, segue di pochi giorni la polemica innescata sul tema privacy da Meta, la holding di Facebook che ha espresso la sua preoccupazione per l’assenza di regole chiare sulla gestione dei flussi di dati tra il Vecchio Continente e gli Stati Uniti.
Nel luglio del 2020 una sentenza della Corte di Giustiza Europea ha reso non valido il Privacy Shield, ovvero l'accordo fra Bruxelles e Washington per il trasferimento dei dati fra Stati Uniti ed Europa. Ad oggi non è stata trovato un nuovo accordo sula questione.