Digital Angels, agenzia di marketing specializzata in creatività, media planning e digital marketing, ha accompagnato l'ingresso in Italia di
Normal, la nota catena danese di negozi al dettaglio, con un evento inaugurale tenutosi presso i centri commerciali RomaEst e Porta di Roma, che ha celebrato l'apertura dei primi due store italiani del marchio.
L'evento ha visto una notevole partecipazione, con oltre 15 giornalisti di testate nazionali, locali e di settore, 20 influencer nazionali e locali, e 60 micro-influencer locali. Questa presenza ha generato una copertura mediatica capillare e una forte interazione sui social media.
Normal, con oltre 850 store in otto Paesi europei, offre un concept retail che combina marchi noti, nuove tendenze e prodotti esclusivi a prezzi accessibili.
Digital Angels ha curato l'organizzazione dell'evento in ogni dettaglio, dalla strategia all'operatività, massimizzando l'impatto del brand Normal in Italia. L'evento è stato arricchito da un takeover del centro commerciale RomaEst, con personalizzazioni di scale mobili, ledwall e installazioni visive.
Una strategia di Influencer Marketing ha coinvolto numerosi talent e content creator, generando oltre 500 stories e contenuti su Instagram e TikTok, con più di 200.000 interazioni e un'audience di oltre 2.000.000 di utenti. In collaborazione con Mediarkè, Digital Angels ha gestito l'ufficio stampa e le media relations, garantendo una copertura di oltre 80 articoli su testate nazionali, locali e di settore.
Piermario Tedeschi, Founder & Managing Director di Digital Angels, ha dichiarato: “L’entusiasmo con cui il brand è stato accolto a Roma è la dimostrazione di quanto un piano di marketing che integra brand strategy, media relations, social media marketing, influencer marketing, eventi, activation e media planning possa generare un impatto immediato e duraturo”. Jesper Brask Laumann, Country Manager per l’Italia di Normal, ha confermato che questa è solo la prima mossa nel nostro Paese: “Siamo entusiasti di vedere l’accoglienza positiva del pubblico romano e non vediamo l’ora di espanderci ulteriormente in Italia”.