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28/02/2022
di Engage in collaborazione con Ebiquity

Gli investimenti pubblicitari digitali si spostano verso la parte bassa del funnel. Lo dice Ebiquity

Nel frattempo, la prospettiva della perdita dei cookie spinge le aziende sempre più verso i social network. Ecco l'analisi di mercato del 2021 e le prospettive 2022 della società di analisi in ambito media

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Anche se oramai il 2022 è in corsa, il consolidamento di alcuni dati ha permesso a Ebiquity di fare alcune stime più precise per quanto riguarda l’andamento dei prossimi mesi. Ecco alcuni dati che riguardano l’anno passato ed alcune considerazioni da tenere presenti per il futuro.

Il Digitale vede in tutti i mercati (specialmente in quello pharma) un importante “spostamento” degli investimenti dalla parte alta del funnel a quella più bassa. La tendenza è per tutti, di spingere su una strategia di conversione.

Il bisogno di performare e la prospettiva della futura perdita di cookie spingono i brand sempre più sul social network. Anche l’area Influencer vede un aumento significativo in questo ambito, prediligendo i VIP per l’awareness mentre i micro/middle influencer per la parte più bassa del funnel e per attività quindi di conversione.

Per quanto riguarda l'Audio, dopo un crollo nel 2020, rivede una crescita di interesse nei suoi confronti da parte dei consumatori, soprattutto in ambito Podcast, tanto che nel 2021 gli editori hanno aumentato l’offerta di formati pubblicitari audio. Per il Digital si prevede comunque un dato di inflazione del +2,6% per le attività Display e un +4,8% per i Video.

Per quanto riguarda la TV l’inflazione è del +12,4% mentre gli investimenti sono aumentati del +14,4%. La previsione di inflazione per il 2022 è di +6,7%. 

Una notizia riguardante questo mezzo per 2022 riguarda la Riforma Tusmar, ovvero nuove norme europee che consentono alle concessionarie di decidere liberamente quando collocare gli spot. La Rai sarà penalizzata (diminuzione degli spazi soprattutto in prima serata e differente distribuzione degli spazi in day time). In termini di vendita non sarà quindi più possibile acquistare spazi Rai nella sola fascia prime time.

La Connected TV continua invece il suo sviluppo progressivo grazie allo switch-off. La Radio nel 2021 ha avuto un’inflazione del +5,4% e un totale investimenti del +10,7%. In continuo miglioramento dell’offerta Radio in tv che prevede una ulteriore crescita anche lungo tutto quest’anno grazie particolarmente ad un perfezionamento dei palinsesti delle emittenti Radio in televisione, alla crossmedialità degli spot e all’ aumento delle radio che puntano sulla radiovisione.

L’OOH ha rivisto già nel 2021 una ripartenza con un’importante ripresa sul mercato soprattutto per i formati Dooh, che sono in continuo sviluppo sia qualitativamente che dal punto di vista creativo. Per il 2022 è stato anche previsto un Bonus Pubblicità che oltre ad aiutare questo mezzo nello specifico alleggerisce anche la pressione fiscale per i proprietari degli impianti. Uno sprint per questo mezzo potrebbe arrivare anche dai Mondiali nel periodo pre-natalizio.

Questo mezzo nel 2021 ha visto un inflazione del +9,5% ed investimenti pari a +11,5% mentre la previsione di inflazione per il 2022 è del +4,5%.

Newspaper e Magazine vedono rispettivamente un’inflazione del +5,4% e +6% , gli investimenti sono stati del +8,5% e +2,5% mentre l’inflazione per il 2022 risulta del +1% e 0,5%. Per i quotidiani, in generale, la poca propensione di questo mezzo lascia pochi spiragli di miglioramento se non quello di virare sull’online passando quindi anche gli spot da Print a Digital.

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