Cookie deprecation: il World Wide Web Consortium (W3C) si esprime contro la decisione di Google
L’associazione fondata dal padre del web, Tim Berners-Lee, pubblica un blog post in cui dichiara la sua preoccupazione: “I cookie di terze parti danneggiano la privacy di tutti. Speriamo che Google cambi la sua decisione”
Sulla questione riguardante Google e la sua decisione di non sospendere il supporto ai cookie di terze parti dal browser Chrome (leggi qui), molte opinioni si sono espresse, e a queste di aggiunge anche quella - apertamente contraria - del World Wide Web Consortium (W3C), associazione internazionale fondata dal padre del web, Tim Berners-Lee, impegnata nello sviluppo di standard per l’open web.
Leggi anche: COOKIE DEPRECATION, GOOGLE FA DIETROFRONT. LE REAZIONI DEL MERCATO
In un blog post firmato da Hadley Beeman, l’associazione esprime un secco rifiuto ai cookie di terze parti e si oppone apertamente alla decisione di Big G.
Le parole pubblicate sono chiare: “I cookie di terze parti non sono una cosa buona per il web. Consentono il tracciamento, che comporta il monitoraggio della tua attività su più siti web. Possono essere utili per casi d'uso come il login e il single sign-on, o per mettere le scelte di acquisto in un carrello, ma possono anche essere utilizzati per tracciare invisibilmente la tua attività di navigazione su più siti per fini di sorveglianza o di targeting pubblicitario. Questa raccolta nascosta di dati personali danneggia la privacy di tutti”.
Il W3C dichiara inoltre di aver collaborato con il team di Privacy Sandbox per trovare un’alternativa valida a questi identificatori e di essere stata sorpresa da questo annuncio: “Abbiamo collaborato con il team di Privacy Sandbox di Chrome (così come con altri nella comunità W3C) per diversi anni, cercando di aiutarli a creare approcci migliori per le funzionalità svolte dai cookie di terze parti. Anche se non siamo sempre stati d'accordo con il team di Privacy Sandbox, abbiamo fatto progressi sostanziali insieme. Questo annuncio è arrivato all'improvviso e mina gran parte del lavoro che abbiamo fatto insieme per rendere il web funzionante senza cookie di terze parti”.
“Questo spiacevole passo indietro - continua ancora il blog post - avrà anche effetti secondari, poiché probabilmente ritarderà il lavoro tra i diversi browser sulle alternative efficaci ai cookie di terze parti. Temiamo che avrà un impatto complessivamente negativo sul processo di miglioramento della privacy sul web. Speriamo sinceramente che Google cambi questa decisione e si impegni nuovamente verso la rimozione dei cookie di terze parti”.