L’Artificial Intelligence Act è stato approvato dal Parlamento Europeo. Nello specifico, si tratta della proposta di legge che ha lo scopo di introdurre a livello comunitario un quadro di norme riguardanti i software di AI all’interno dell’Ue. Il testo era in lavorazione da più di due anni, ma il sempre più crescente interesse nell’intelligenza artificiale (complice anche il boom di ChatGPT a inizio 2023) ha accelerato i tempi.
Artificial Intelligence Act, cos’è
“Lo scopo del presente regolamento è promuovere la diffusione di un’intelligenza artificiale antropocentrica e affidabile e garantire un livello elevato di protezione della salute, della sicurezza, dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto, nonché dell’ambiente, dagli effetti nocivi dei sistemi di intelligenza artificiale nell’Unione, sostenendo nel contempo l’innovazione e migliorando il funzionamento del mercato interno”, si legge nell’art.1 della proposta di legge.
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La definizione delle regole proposte è frutto della valutazione di rischio operata prendendo in considerazione l’AI e il suo impatto su diversi settori. In primis, l’ambito lavorativo, seguono i servizi pubblici e le attività legate ai diritti dei cittadini.
Artificial Intelligence Act, cosa propone
Tutti software di Intelligenza artificiale definiti “di rischio per le persone” saranno proibiti: sotto questa etichetta potrebbero ricadere i sistemi di intelligenza artificiale che classificano le persone in base a comportamenti sociali, caratteristiche personali ed economiche. La legge porrà divieto anche sulla raccolta di dati estrapolati dai social network e su quei sistemi (come, ad esempio, quelli di telecamere a circuito chiuso in cui l’AI viene addestrata al riconoscimento facciale) considerati lesivi per le persone. Previsto anche l’obbligo per i sistemi di AI generativa come ChatGPT di divulgare i contenuti generati dalla stessa.
Artificial Intelligence Act, la proposta di legge
La proposta di legge è la prima nel suo genere, anche a livello internazionale, ed era molto attesa. Ad approvarla una maggioranza ampia (499 voti favorevoli, 28 contrari e 93 astenuti) e nessuna modifica al testo presentato alcune settimane precedenti al voto. Per l’entrata in vigore si dovrà attendere il verdetto del Consiglio Ue: l’organo composto dai ministri (uno per ogni stato membro, con il rappresentante che cambia a seconda del tema da trattare) dei governi degli stati europei.
L’approvazione di questa legge a livello europeo ovviamente vincolerebbe gli stati membri Ue a dover adeguare il proprio ordinamento nazionale a quello comunitario.