Enrico Quaroni è VP Global Sales di Fanplayr
La decisione di Google di eliminare il supporto ai cookie di terze parti da Chrome entro il 2022 è uno dei temi più discussi nell’arena del marketing digitale. Il provvedimento, in particolare, ha un grande impatto sul settore dell’ad-tech, che si troverà di colpo privato dello strumento su cui si basa gran parte delle tecnologie più diffuse in campi come la profilazione, l’attribuzione, il retargeting.
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Così, mentre il mercato sta moltiplicando gli sforzi per individuare soluzioni alternative ai cookies, allo stesso tempo nelle aziende più importanti il focus si sta spostando sui dati proprietari (“di prima parte”) e sulle tecnologie che possono aiutarle a metterli a frutto nelle proprie strategie di marketing e comunicazione.
Tra queste c’è Fanplayr, l’azienda nata a Palo Alto nel 2011 che permette di personalizzare la comunicazione agli utenti sfruttando i behavioural data, che non a caso ha vissuto nel 2020 un anno di accelerazione del proprio percorso di sviluppo globale. Ne abbiamo parlato con il VP Global Sales, Enrico Quaroni.
Enrico, da più parti giungono richieste per interpretare lo scenario che si aprirà nell’era cookieless. A vostro avviso, quali saranno le conseguenze della mossa di Google?
Siamo di fronte a un passaggio senza dubbio distruptive per la comunicazione digitale. Tutte le tecnologie basate sui cookie di terze parti, che si potevano usare quando Chrome dava loro accesso, devono essere re-inventate ma il quadro di sviluppo non è ancora del tutto chiaro. Il fenomeno sarà invece meno impattante per le “big tech”, che già oggi operano come walled garden usando una grande mole di dati proprietari o deterministici, anzi al contrario la scomparsa dei cookie a nostro avviso finirà per avvantaggiarle ulteriormente.
In che modo?
Per una questione di domanda e offerta: mentre il mercato studia alternative, la nuova ondata di digitalizzazione a cui stiamo assistendo su scala mondiale si concentrerà sulle piattaforme delle big tech, e la competizione - quindi i prezzi - per “comprare” l’attenzione degli utenti aumenterà. In questo frangente, il ruolo di tecnologie come quella di Fanplayr, che invece permette alle aziende di usare i propri dati proprietari, sarà fondamentale per recuperare efficienza.
Perché? Come funziona la vostra tecnologia?
I dati ci dicono che gli acquisti online stanno accelerando in tutto il mondo, non solo nelle nicchie tradizionali dell’ecommerce ma in tutti i settori dell’economia. Ora: se partiamo dal presupposto che portare i visitatori sulle proprie properties digitali diventerà più difficile e costoso, sarà sempre più importante migliorare l’efficacia della relazione con ogni singolo l’utente una volta ingaggiato, per portarlo verso l’azione desiderata. È proprio ciò che fa Fanplayr: la nostra piattaforma è al passo con i cambiamenti dei browser in tema di cookie perché si concentra sui dati di prima parte e su una funzionalità unica che si chiama Enhanced User Identification.
Per essere efficace, Fanplayr tiene traccia e analizza il comportamento dei visitatori, quando sono sul sito. Il comportamento dal visitatore infatti genera una moltitudine di segnali che le aziende possono raccogliere in tempo reale i dati di cui hanno bisogno per conoscere al meglio il comportamento dei loro clienti, identificando in modo sicuro le caratteristiche-chiave utili a generare una lead o una conversione attraverso comunicazioni personalizzate, sia sul sito che attraverso altri canali.
Come succede con le Product Recommendations e gli SMS personalizzati, che avete da poco aggiunto alla vostra offerta…
Siamo continuamente impegnati nello sviluppo di nuovi servizi che consentono ai nostri clienti di aumentare volumi, efficacia ed efficienza su tutti i canali, ponendosi come come dei veri e propri “concierge” per i visitatori indirizzandoli all’acquisto. Con le Product Recommendation, soluzione che peraltro è sviluppata sulla tecnologia Recommendations AI di Google Cloud Platform ed è stata citata da Google stessa come best practice, siamo in grado di fornire agli utenti “consigli di acquisto” personalizzati sia direttamente sul sito web, che esternamente attraverso e-mail, notifiche push e SMS. Ciò ci consente, inoltre, di ricollegare le visite agli utenti già identificati e riconoscere gli utenti su tutti i dispositivi.
Nel 2020 avete dichiarato una crescita del giro d’affari dell’80% in Italia e del 70% nel mondo. A che punto siete della vostra crescita?
I numeri sviluppati da Fanplayr riflettono l’evoluzione degli acquisti digitali, che oltre ad aumentare i propri volumi si stanno espandendo su nuovi verticali. Negli ultimi due anni in particolare abbiamo allargato enormemente il nostro parco clienti, tanti che oggi lavoriamo non solo con gli ecommerce ma anche con molti dei più importanti player internazionali in settori come l’automotive, le assicurazioni, le telco, la pay tv. Siamo, direi, alla fase finale del nostro percorso di scale-up e ritengo che Fanplayr abbia tutte le carte in regola per poter giocare una partita ancora più importante nell’arena globale del martech legato ai dati e all’ecommerce.