Google continua a investire risorse ed energie nella privacy rafforzando il suo Privacy Sandbox, l'iniziativa aperta lanciata nel 2019 da Chrome finalizzata al superamento dei cookie di terze parti e all'individuazione di soluzioni alternative.
Chetna Bindra, Group Product Manager, User Trust and Privacy della compagnia, ha condiviso oggi i principali aggiornamenti proprio sul Privacy Sandbox, che riguardano la creazione e la gestione di un segmento di pubblico, la misurazione delle conversioni, la prevenzione di frodi e ulteriori protezioni della privacy. Le soluzioni proposte, sviluppate insieme ad altri operatori del settore e partner, hanno l’obiettivo di aiutare gli inserzionisti e gli editori nelle loro attività online, tutelando allo stesso tempo la privacy delle persone mentre navigano sul web. Le discussioni pubbliche sul Privacy Sandbox avvengono su forum aperti.
FLoC: la pubblicità basata sugli interessi
A fine 2020 è stata presentata in Italia la prima di queste soluzioni, le Federated Learning of Cohorts (FLoC), che offre alle aziende un nuovo modo per raggiungere i consumatori con contenuti e pubblicità rilevanti attraverso grandi raggruppamenti di persone con interessi simili (coorti), anonimizzando così i singoli individui all’interno della “folla” costituita dal raggruppamento.
Secondo i dati condivisi da Bindra, i risultati delle simulazioni effettuate sulle FLoC rivelano che, quando si tratta di generare segmenti di pubblico basati sugli interessi, esse sono in grado di sostituire efficacemente i cookie di terze parti. Inoltre, gli inserzionisti possono aspettarsi in media di vedere almeno il 95% delle conversioni per dollaro speso rispetto agli approcci basati sui cookie,quando vogliono raggiungere segmenti di pubblico (Google Audiences) in-market e di affinità.
Fledge, per la creazione di un’audience
Chrome ha inoltre pubblicato una nuova proposta per creare e gestire una propria audience senza dover usare cookie di terze parti – per esempio per raggiungere chi ha visitato un sito in precedenza, attraverso il remarketing.
Si chiama Fledge ed è basata su un dialogo aperto con diversi membri della comunità ad tech, e consente per esempio di usare un “server di fiducia” – definito nel rispetto di alcune norme e principi – progettato appositamente per conservare informazioni sulle offerte e sui budget di una campagna.
Misurare le conversioni
Attraverso l’uso di tecniche come l’aggregazione delle informazioni, l’aggiunta di rumore e un limite per la quantità di dati inviati da un dispositivo, le API proposte in Privacy Sandbox per misurare le conversioni permettono di ottenere rapporti accurati e rispettosi della privacy, come per esempio i rapporti sulle interazioni degli utenti con i contenuti, che permettono ai modelli di offerta per le aste di identificare ricorrenze all’interno dei dati, e i rapporti aggregati che offrono misurazioni accurate su un gruppo di utenti.
È al momento disponibile la proposta di un’API per misurare le conversioni click-through, mentre in vista di un prototipo più completo sarà necessario prendere decisioni come per esempio il corretto livello di rumore e il numero minimo di conversioni da includere nell’invio di un rapporto aggregato.
Prevenzione delle frodi pubblicitarie
Attraverso Trust Token API, Bindra ha spiegato che Chrome intende aiutare le aziende a distinguere i visitatori reali di un sito dal traffico fraudolento, tutelando allo stesso tempo la privacy e le informazioni dei visitatori reali. A marzo si prevede una nuova funzionalità per Trust Token che dovrebbe migliorare l’individuazione di frodi sui dispositivi mobili, sempre nella tutela della privacy.
Anti-fingerprinting
Il fingerprinting è una tecnica che consiste nell’utilizzo dell’indirizzo IP di un dispositivo per tentare di identificare una persona a sua insaputa o senza che abbia la possibilità di disattivare il tracciamento. Chrome ha pubblicato di recente una nuova proposta, Gnatcatcher, per poter mascherare un indirizzo IP e proteggere così l’identità di una persona senza interferire con le normali attività di un sito web.
"Grazie ai risultati iniziali di FLoC, gli avanzamenti nello sviluppo delle API e l’incoraggiante dialogo con il settore, siamo sempre più fiduciosi che Privacy Sandbox rappresenti la strada maestra per migliorare la privacy degli utenti online e garantire allo stesso tempo il lavoro dei publisher e degli inserzionisti, elemento necessario per finanziare contenuti di qualità e per raggiungere le persone giuste con informazioni rilevanti. Per i team di Google che si occupano di pubblicità, le tecnologie di Privacy Sandbox indicano quale sia il futuro per il funzionamento dei nostri prodotti pubblicitari e di misurazione sul web. Incoraggiamo tutti a unirsi con noi nel definire questo nuovo approccio che creerà esperienze migliori per gli utenti e soluzioni durevoli per il settore", ha concluso Bindra.
Durante il 2021 Google annuncerà nuovi progressi per il Privacy Sandbox, tra cui nuove opportunità per cominciare a provare le soluzioni approfondite oggi. Le discussioni pubbliche su Privacy Sandbox avvengono su forum come Improving Web Advertising Business Group di W3C. È anche possibile valutare e sperimentare le proposte che sono già presenti in origin trials.