10/09/2024
di Annalisa Pomponio

L'AI generativa sta cambiando il comportamento di acquisto degli italiani. Ecco come

Una ricerca di Find studia l'impatto di tecnologie come ChatGpt sullo shopping online

Una nuova ricerca di Find rivela come ChatGPT e altri motori di ricerca basati su GenAI stiano cambiando rapidamente i comportamenti di acquisto degli italiani, che grazie a questi strumenti stanno imparando a trovare più velocemente le informazioni chiave per valutare ciò che vorrebbero acquistare. Strumenti che non andranno a sostituire Google, Amazon, YouTube e altre search properties utilizzate prima dello shopping, ma le affiancheranno sempre più frequentemente.  

Secondo la ricerca il 78% degli italiani online intervistati ha già utilizzato almeno una volta motori di ricerca basati su AI generativa come ChatGPT, Copilot o Perplexity per cercare informazioni su prodotti e servizi di interesse.  

La ricerca, parte dell'osservatorio "Search in Italy" che dal 2004 monitora i comportamenti di ricerca e di acquisto degli italiani, evidenzia come l'adozione di queste nuove tecnologie sia rapida e trasversale alle fasce d'età. Contrariamente alle aspettative, anche il 42% degli over 50 ha già sperimentato l'uso di questi strumenti per le proprie ricerche online. 

"Siamo di fronte a un cambiamento che sarà epocale nei comportamenti di ricerca degli italiani" afferma Marco Loguercio, CEO di Find e autore della ricerca. "Questi nuovi strumenti basati su intelligenza artificiale generativa stanno infatti velocizzando un percorso di ricerca di informazioni pre acquisto che, con i motori di ricerca tradizionali, in occasione di acquisti complessi può durare ore se non giorni.  

Queste nuove piattaforme nel giro di pochi secondi ti possono fornire in risposta il prodotto che più si avvicina a ciò che hai chiesto. Non sono ancora strumenti perfetti, visto che dipendono molto dalla qualità delle fonti da cui attingono le informazioni, ma la velocità con cui stanno progredendo è impressionante. E il fatto che siano semplicemente accessibili anche via smartphone attraverso apposite app li rende estremamente duttili.   

Per questo sempre più spesso sono utilizzati in affiancamenti ai più tradizionali Google e Amazon prima dello shopping, anche in negozio” chiosa il CEO. 

Il 24% degli intervistati si fida ciecamente delle risposte fornite dai motori basati su GenAI, nonostante il rischio delle cosiddette allucinazioni, che potrebbero portare a risposte errate; mentre il 54% le considera affidabili ma occasionalmente verifica le informazioni.  

L'elettronica di consumo è la categoria merceologica su cui gli italiani cercano più frequentemente informazioni tramite motori GenAI (68%), seguita da viaggi e turismo (52%) e abbigliamento (47%). 

Mentre il 45% degli utenti che non hanno ancora utilizzato queste tecnologie si dichiara interessato a provarle in futuro, visti i benefici che potrebbero portare.  

"Le aziende devono adattarsi rapidamente a questo nuovo scenario", continua Loguercio. "È fondamentale comprendere come i propri prodotti e servizi vengano presentati da questi nuovi motori di ricerca e sviluppare strategie per ottimizzare la propria presenza su queste piattaforme".  

La ricerca offre alle aziende indicazioni pratiche per navigare in questo nuovo scenario: monitorare costantemente la propria reputazione online sui motori di ricerca GenAI, analizzare il traffico generato da queste nuove fonti e intervistare i clienti per capire come usano questi strumenti nelle loro scelte.

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