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11/04/2025
di Simone Freddi

ReStore accelera sul Retail Media e punta ai 15 milioni di fatturato nel 2025

Dati proprietari, soluzioni omnicanale e nuove partnership: così la società guidata da Barbara Labate evolve il proprio modello media. Sul fronte AI debutta la piattaforma PAI

Nella foto, da sinistra: Alice Isacchini, Barbara Labate, Arianna De Luca e Stefania Tonon

Nella foto, da sinistra: Alice Isacchini, Barbara Labate, Arianna De Luca e Stefania Tonon

ReStore ha incontrato i giornalisti nella nuova sede milanese di Viale Monza per svelare le sue ultime novità in ambito retail media, last mile delivery e intelligenza artificiale. Un appuntamento utile per fare il punto sull’evoluzione dell’azienda, leader nell’eGrocery per la Gdo, e per raccontare le nuove strategie orientate a consolidare la propria posizione come punto di riferimento nel media retail italiano.

Al centro dell’evento, aperto dalla Ceo Barbara Labate, il racconto delle quattro unit che compongono l’universo ReStore – Software, Logistics, Media e Business Intelligence – e una fotografia di una realtà che oggi gestisce oltre 200 milioni di euro di transato, con 175 addetti sul territorio e 70 furgoni operativi in tutta Italia.

Nella Foto, Barbara Labate di Restore

«Siamo un player unico, in grado di offrire soluzioni end-to-end, dal software alla consegna, fino alla monetizzazione degli spazi digitali e all’analisi dei dati», ha affermato Labate, sottolineando anche il lancio di ReStore Metro Market, un progetto di temporary store per brand all’interno degli spazi della metropolitana milanese.

Un ecosistema Retail Media omnicanale

Il cuore dell’incontro è stato però l’approfondimento sull’offerta retail media, affidato a Stefania Tonon, Head of ReStore Media. Attiva dal 2020, la unit ha saputo capitalizzare sull’esperienza nell’eGrocery per costruire un network di oltre 20 retailer italiani, con copertura nazionale su 20 regioni, 82 province e più di 500 città. Con una reach mensile di oltre 2 milioni di utenti unici, l’offerta retail media consente oggi a ReStore Media di presidiare tutte le fasi del funnel di acquisto.

Nella foto: Stefania Tonon di Restore Media

«Per il 2025 rilanciamo una visione strategica che punta su un’offerta completamente rinnovata e omnicanale, fondata su dati di prima parte, tecnologie avanzate e una distribuzione capillare», ha spiegato Tonon. L’obiettivo è rafforzare la leadership di ReStore in un mercato che, secondo alcune stime, potrebbe valere circa 400 milioni di euro già nel 2025.

Un esempio concreto? Il caso Tigros, che ha adottato un modello integrato a 360°: digital signage, radio in-store, CRM, properties digitali, attività di eCommerce e data collaboration. «È un progetto triennale con cui copriamo ogni asset, dall’in-store al programmatic, con una visione data-driven e omnicanale», ha aggiunto Tonon. ReStore sta inoltre lavorando con partner come Amilon, Tum e con editori digitali come Italiaonline, ampliando la sua azione anche in contesti extra-GDO, come assicurazioni, telco e finance.


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ReStore off+: il potenziale dei dati di prima parte

A illustrare l’estensione dell’offerta nel campo della data collaboration è stata Arianna De Luca, Sales Manager di ReStore Media con responsabilità sulle relazioni con i centri media: «Con off+, entriamo nel cuore del media planning data-driven. Grazie all’integrazione con la tecnologia di InfoSum, mettiamo a disposizione un ambiente sicuro dove retailer, brand, editori e piattaforme possono attivare i propri dati senza esporli, nel pieno rispetto della privacy». All’interno delle Data Clean Room, ha spiegato De Luca, è possibile analizzare i comportamenti di acquisto reali, attivare campagne off-site su inventory terze, misurare con precisione l’impatto delle attivazioni (anche sul sell-out, grazie a una collaborazione con Sircana). Un esempio? La collaborazione con Italiaonline consente di incrociare i dati di prima parte di ReStore con l’inventory pubblicitaria di un grande editore digitale. Il risultato è una pianificazione che unisce precisione data-driven e ampiezza di reach.

Nella foto: Arianna De Luca di Restore Media

«Siamo anche in grado di fornire insight inediti ai brand, come nel caso Coca-Cola, dove i dati ci hanno permesso di mappare abitudini di consumo inaspettate e potenzialmente decisive per la strategia di comunicazione», ha aggiunto De Luca.

L’AI al servizio dell’assortimento digitale

Chiudendo l’incontro, Alice Isacchini, project manager del team ReStore, ha presentato PAI, la nuova piattaforma AI pensata per semplificare la gestione dell’assortimento online nella GDO. «Oggi l’assortimento online è spesso incompleto o poco curato. Questo impatta negativamente sulle vendite e aumenta i costi operativi. Con PAI, basata sulla tecnologia Purchaise, ReStore propone una soluzione in grado di aggiornare automaticamente contenuti e schede prodotto, individuare anomalie e contattare direttamente i fornitori per colmare le lacune informative». Il risultato è un assortimento digitale sempre aggiornato, senza carichi manuali superflui per le risorse interne.

Un unico network per il Retail Media italiano

ReStore Media, lanciata nel 2020 e potenziata durante il Covid, si distingue oggi come il principale network Retail Media integrato a livello nazionale, in un mercato italiano frammentato per natura. «La sfida sarà mantenere la centralità del dato e offrire agli investitori un unico interlocutore capace di generare volumi, senza disperdere valore», ha dichiarato Barbara Labate. ReStore prevede di chiudere il 2025 con 15 milioni di euro di fatturato, in crescita del 35% annuo, con il retail media a costituire una «buona fetta» del totale.

In un ecosistema in rapida evoluzione, ReStore Media - che sarà tra i protagonisti anche della Engage Conference dedicata al Retail Media, in programma il prossimo 29 maggio a Milano - si candida così a diventare un punto di riferimento strategico per la convergenza tra dati, media e distribuzione

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